lunedì 26 dicembre 2011

ITALIA/MILANO. ILARI S., Spostarsi a Milano con l'idea pazza di lavorare nella moda, IL CORRIERE DELLA SERA, 26 dicembre 2011

Finché studiavo paradossalmente lavoravo di più che appena conseguita la laurea”. Gioia Corazza, fashion designer e illustratrice ventisettenne, originaria di Porto Sant’Elpidio nelle Marche, racconta così i suoi inizi: “Quando mi presentavo ai colloqui era un continuo susseguirsi di risposte dai toni falsamente amareggiati, del tipo:Mi scusi ma non cercavamo laureati…’. Come se fosse una categoria professionale! Immagino che il problema fosse dato dall’eventuale costo che avrei apportato alle aziende. In seguito, ho trovato un lavoro nel settore calzaturiero. Prendevo duecento euro ogni quattro mesi, senza essere assicurata. Facevo orari allucinanti.”


Col tempo— continua— ho cominciato a notare che, il titolare mi rubava delle idee sottobanco. A quel punto, ho detto ‘basta’ poiché ero cosciente delle mie qualità e, allo stesso tempo, stufa di essere trattata come una pezza da piedi.” Gioia decide allora di confidarsi coi suoi genitori a cui manifesta la sua intenzione di lasciare il lavoro e provare a “camminare da sola”.
Ovviamente ‘i miei’, vista la situazione che stava e sta attraversando l’Italia, erano spaventati e cercavano di farmi fare dietrofront: ma sono da sempre una testarda e ho tirato dritto. Facevo molti sacrifici in quel periodo, uscivo poco e quando lo facevo non spendevo soldi. Per quasi due anni non ho comprato nemmeno un paio di lacci per le scarpe.”
Conclusa — prosegue— una collaborazione con una piccola casa editrice, ho maturato sempre di più l’idea di un percorso da solista. Da lì, ho pensato di unire la mia attitudine e passione per l’illustrazione a quella per la moda provando a creare mini collezioni di t-shirt dipinte a mano da vendere online, con la speranza di poter aprire piano piano, una partita iva. Speranza questa, che è svanita quando ho visto coi miei occhi che il lavoro era veramente troppo e da sola non ce l’avrei fatta. In realtà, collaboravo con un’altra ragazza, ma lei aveva anche un negozio da portare avanti. Quell’esperienza, però, mi ha dato ancora più voglia e forza nel portare avanti la mia passione. Inviavo il mio portfolio associato al curriculum tutti i giorni: a riviste, blog, e dopo un po’ sono iniziate ad apparire le mie prime illustrazioni nel sito di ‘Grazia’.
Dopo un lungo periodo di gavetta, una giornalista di ‘Glamour’ l’ha notata e da lì è partita una collaborazione che dura tuttora. A settembre di quest’anno, poi, ha presentato al ‘White’ di Milano, durante la settimana della moda, una ‘capsule collection’ per il marchio Macrì. “Arrivata sul posto, ho avuto una sorpresa: mi hanno avvisato che avevo vinto il contest per illustratori indetto da ‘Spray magazine’, una rivista di settore. Ora, quando mi guardo indietro vedo un percorso arduo e faticoso, ma ne vado fiera.”
twitter@Silvia_Ilari

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