mercoledì 25 marzo 2020

sabato 21 marzo 2020

EPIDEMIE PANDEMIE E ORIGINI DEI VIRUS. F. VIGHI, Covid-19 come sintomo: note sulla produzione di un virus, SINISTRAINRETE, 18 marzo 2020

Comprensibilmente in questi giorni si parla molto dei sintomi del Covid-19 (tosse secca, febbre alta, ecc.). Si discute invece molto meno del virus come sintomo. Diciamo allora che per intervenire sui sintomi del virus occorre non solo avere conoscenze scientifiche mirate, ma anche mettere in atto una riflessione seria sulle cause strutturali del suo scatenamento globale e, con queste, delle possibilità di cambiamento che l’emergenza, almeno teoricamente, ci dischiude. Se l’informazione mainstream, interessata innanzitutto a produrre panico, si concentra sul tema del contenimento dell’epidemia e delle sue conseguenze psicologiche, sociali e economiche (evidentemente non si parla d’altro che di gestione del fronte emergenziale), riflettere sulle cause può portare a una serie di considerazioni tutt’altro che secondarie.

venerdì 20 marzo 2020

EPIDEMIE PANDEMIE E INQUINAMENTO. A. LUMICISI, Coronavirus, l’inquinamento aiuterebbe il contagio. Urge una drastica inversione di tendenza, IL FATTO, 20 marzo 2020

Leggendo e analizzando le informazioni che puntualmente ci arrivano da diverse settimane, non si può non notare che la pandemia di Covid-19 si è manifestata in maniera sempre più preoccupante in alcune delle aree più inquinate del mondo. In Italia, sono infatti le aree della Lombardia e del Veneto, e in particolare della pianura padana, le più industrializzate e nelle quali da più tempo persistono condizioni ambientali critiche.

Leggi anche: https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/03/17/coronavirus-lo-studio-smog-e-polveri-sottili-hanno-accelerato-la-diffusione-di-sars-cov2/5739565/

mercoledì 18 marzo 2020

EPIDEMIE, PANDEMIE E DISTRUZIONE AMBIENTALE. G. POMPILI, Epidemia e cultura. Come governare i professionisti della paura, IL FOGLIO, 25 febbraio 2020

(...) Secondo la virologa “questo tipo di emergenze saranno sempre più frequenti”. E infatti negli ultimi vent’anni, tra le tante epidemie, c’è stata la Sars, l’aviaria, la suina, l’ebola – con due episodi distinti – il coronavirus dal medioriente, zika. Perché si verificano? “Perché abbiamo costruito una società che ha invaso gli ecosistemi, li abbiamo squilibrati. Un virus che circola nei pipistrelli della foresta cinese dovrebbe rimanere lì. E invece abbiamo invaso alcuni ecosistemi con le megalopoli, trasportando anche abitudini alimentari poco compatibili con lo sviluppo – non è un caso se i mattatoi in occidente sono sempre stati fuori dalla città. Esistono oggi situazioni di ‘interazione’ tra uomo e ambiente completamente squilibrati. Prima nuovi virus emergevano più raramente, adesso la frequenza è uno ogni tre, quattro anni”.