sabato 23 gennaio 2021

BRESCIA CITTA' PIU' INQUINATA D'EUROPA. L. MARTINELLI, Brescia nella morsa dei veleni, è la città più inquinata d’Europa, IL MANIFESTO, 21 gennaio 2021

 La mal’aria uccide e in Italia lo fa colpendo in particolare chi vive nelle città della Pianura Padana. Brescia, Bergamo, Vicenza e Saranno (VA) sono tra le prime dieci città in Europa dove si muore di eccesso di polveri sottili, le PM2.5 che presentano un’«alta capacità di penetrazione nelle vie respiratorie» come spiega l’Ispra nell’annuario dei dati ambientali. A Brescia, in particolare, le polveri sottili sono responsabili del 15 per cento delle morti naturali. A ribadire la gravità della situazione, dopo il recente rapporto 2020 dell’Agenzia europea dell’Ambiente, arriva uno stud pubblicato il 19 gennaio sulla rivista scientifica Lancet Planet Health 2021, il primo paper a stimare il numero di morti premature o in eccesso legate all’inquinamento atmosferico in circa un migliaio di città europee.

AMBIENTE INQUINAMENTO LOMBARDIA. L. ZACCHETTI, La Lombardia ha un’aria irrespirabile: collaborerà per migliorare la situazione di Milano?, IL FATTO, 22 gennaio 2021

 I pessimi dati relativi all’inquinamento in Lombardia devono necessariamente fare riflettere, anche perché è francamente sbalorditivo che si superi per quattro giorni consecutivi il limite di 50 µg/m³ di Pm10 mentre è in vigore la zona rossa.

mercoledì 20 gennaio 2021

AMBIENTE E PIANI GOVERNATIVI. F. BOERO, La transizione verde non ha senso senza natura: eppure è la grande assente del Piano di Ripres, IL FATTO, 18 gennaio 2021

 Ho appena finito di ascoltare il discorso di Giuseppe Conte al Parlamento. Premetto, ritengo che il Presidente del Consiglio sia la persona più indicata a gestire il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per l’utilizzo di enormi risorse che arriveranno per merito del suo governo e delle sue personali visite a Bruxelles. Ho letto l’ultima versione del Pnrr e le linee guida che la Commissione ha emanato per la sua redazione. I capisaldi identificati dalla Commissione sono quattro, e uno riguarda la transizione verde e digitale.

La transizione verde prevede sei pilastri:
1 – mitigazione del cambiamento climatico,
2 – adattamento al cambiamento climatico,
3 – protezione e uso sostenibile delle risorse acquatiche e marine,
4 – transizione all’economia circolare,
5 – prevenzione e controllo dell’inquinamento,
6 – protezione e restauro della biodiversità e degli ecosistemi.