lunedì 13 febbraio 2012

GERMANIA. DE PASQUA E., Germania, la maledizione di Wewelsfleth, IL CORRIERE DELLA SERA, 13 febbraio 2012

 Il villaggio dei dannati, così è stata ribattezzata la cittadina tedesca di Wewelsfleth nella regione del Schleswig-Holstein a causa della spaventosa incidenza del cancro tra i suoi abitanti. Tra i circa 1500 residenti di Wewelsfleth il tasso di tumori è del cinquanta per cento superiore alla media dei comuni circostanti e praticamente non vi abita una sola famiglia che non sia stata colpita da un lutto causato dal cancro.


Dal 1998 al 2008 nel piccolo paese nei pressi della foce dell'Elba sono stati registrati 142 nuovi casi di malattia mentre nell'intero Schleswig-Holstein la media è stata di 95.
CENTRALI NUCLEARI - Sono tre e tutte nelle immediate vicinanze di Wewelsfleth: la prima è a Brokdorf, a quattro chilometri di distanza in direzione ovest, la stessa dalla quale il vento soffia più spesso. A seguire c'è l'impianto nucleare di Brunsbuttel, posizionato lungo la riva dell'Elba, a pochi chilometri da Wewelsfleth. Infine l'ultima centrale si trova a Stade, sulla sponda opposta del fiume. Rilevare un tasso di tumori elevato in una cittadina circondata da centrali atomiche può facilmente portare a pensare che la causa non sia né una maledizione né altro e che le spiegazioni siano tristemente evidenti.
MA NON E COSI' - O almeno questa è la conclusione alla quale sono giunti i ricercatori della vicina Università di Lubecca, che hanno tentato di risolvere l'enigma che riguarda la cittadina tedesca. Gli esperti hanno esaminato tutte le variabili che potrebbero essere connesse all'anomala incidenza del cancro tra gli abitanti di Wewelsfleth. Innanzitutto l'età e la distribuzione per genere dei residenti, a seguire l'attenzione è stata posta proprio sulle sospettate centrali nucleari, ma anche su un cantiere navale dove per lungo tempo sono state usate vernici tossiche (ancora a Brokdorf, dove però il numero di casi di tumore registrato è nella norma) e sulla presenza di amianto e pesticidi sul territorio. Inoltre gli studiosi hanno investigato le abitudini dei cittadini del paese sull'Elba, con particolare attenzione per i forti fumatori. Nel corso dello studio sono stati citati maggiormente casi di tumori all'esofago, allo stomaco e ai polmoni. Ma dalle informazioni raccolte non è emersa la soluzione del caso, assolvendo di fatto tutti i principali imputati e lasciando la popolazione sempre più attonita e preoccupata.
PERCHE IO / PERCHE? NOI? - La domanda che affligge ogni malato di tumore è diventata a Wewelsfleth: "Perchè noi'?" e la paura e l'angoscia contaminano la vita dei suoi abitanti, a partire dal primo cittadino. Ingo Karstens, sindaco da quattordici anni della cittadina tedesca, ha visto morire di cancro sua moglie dieci anni fa e nel dicembre del 2009 è stato diagnosticato un tumore alla sua nuova compagna. «La malattia non viene più avvertita come causata dal destino - ha dichiarato Karstens - ma piuttosto da una maledizione».
VIVERE NELL'INCERTEZZA - A seguito dell'incidente nucleare di Fukushima del marzo 2011, il governo tedesco ha deciso di rivedere profondamente le proprie posizioni sul nucleare, progettando la chiusura definitiva di tutti gli impianti entro il 2022. Due delle centrali nelle vicinanze di Wewelsfleth, Brusbuttel e Stade, sono già state chiuse, mentre quella di Brokdorf è ancora in funzione e sono molti a chiedersi perché. Ancora il sindaco Karstens si pone altre due domande: «Quanta incertezza può venire imputata a un uomo politico e quanta sono disposti a tollerarne i cittadini?». Insomma, cosa si può fare per arrivare a una soluzione dell'intera faccenda? I cittadini sarebbero anche pronti a spostarsi o a modificare le proprie abitudini, ma prima bisognerebbe dire loro in che cosa devono cambiare. Certo smettere di bere e fumare e stare lontani dalle centrali e dai cantieri navali potrebbero essere precauzioni da adottare, ma basterebbero, visto che lo studio dell'Università di Lubecca non ha additato nessuno di questi come il fattore determinante?
NEGATO UN NUOVO STUDIO - Nei giorni scorsi una delegazione del comune di Wewelsfleth è stata ricevuta al Ministero della salute dello Schleswig-Holstein, ma aldilà della calorosa accoglienza e della partecipazione alla preoccupazione degli abitanti, nulla verrà fatto per cercare di portare alla luce le origini del problema che attanaglia il paese del nord della Germania. Di fronte alla richiesta di un nuovo studio, infatti, la risposta è stata che 142 casi in dieci anni non rappresentano un dato che si possa definire significativo statisticamente e che quindi i residenti di Wewelsfleth devono abituarsi all'idea che l'elevata incidenza del tumore sia frutto soltanto di una coincidenza e non possa venire spiegata scientificamente. Ma nemmeno interpretata come una maledizione.

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