venerdì 10 febbraio 2012

CASE DI TERRA. Manifesto per il diritto a costruire in terra cruda

Per undici millenni, l’umanità ha dimostrato una sorprendente capacità di costruire con la terra, da abitazioni semplici a palazzi residenziali fino ad intere città. Oggi, in contesti ed aree molto diverse, questo materiale da costruzione è ancora il più usato come dimostrato dal fatto che un terzo della popolazione mondiale vive in insediamenti costruiti in pisé, in adobe, con strutture in terra e legno, in blocchi di terra compressi. Modeste o monumentali, queste architetture sono presenti in 190 paesi: esse sono testimoni di una qualità della vita quotidiana e di innovazioni tecniche che uniscono strettamente know-how e audacia, arte e virtuosismi.

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Mentre questi edifici vengono regolarmente scoperti o riscoperti dai professionisti e dal pubblico vasto in generale, alcune persone le rifiutano, le distruggono, oppure le vietano nel nome di nuove normative edilizie per l’habitat di oggi e di domani. Ma ci sono molte realizzazioni architettoniche contemporanee in terra, generalmente costruite per scopi di solidarietà, che sono esemplari, innovative e belle. Seppure rispondano completamente a ciò che vogliamo per il nostro tempo e per le generazioni future, oggi esse sono spesso sottovalutate, disprezzate o ignorate.
Affermiamo dunque che di fronte alle questioni critiche relative alla salvaguardia dell’ambiente naturale e della diversità culturale e alla lotta contro la povertà, l’utilizzo del materiale terra è indispensabile e insostituibile. Rivendichiamo il diritto di costruire con la terra, perché ogni essere umano ha diritto ad un alloggio adeguato alle sue esigenze ed alle sue risorse. Gli insediamenti e o sviluppo urbano devono rispondere in maniera sostenibile a questa aspirazione.
Costruire in terra significa ripensare, sia a livello locale sia a livello globale, l’impiego delle risorse del nostro pianeta, associando terra, acqua e sole in una vera sfida tecnica, culturale, sociale, economica ed ambientale.
Costruire con la terra significa difendere il diritto di mettere in opera un materiale da costruzione naturale ed ecologico, abbondante, facilmente disponibile ed accessibile al maggior numero possibile di persone, per consentire ai meno abbienti di costruire la propria casa "con ciò che hanno sotto i piedi”.
Costruire con la terra significa promuovere le risorse locali, sia le risorse umane che quelle naturali, il miglioramento delle condizioni di vita, valorizzare la diversità culturale e mantenere sistemi di sostegno sociale per la costruzione e la manutenzione dell’ambiente costruito.
Costruire con la terra significa utilizzare un “calcestruzzo naturale", che offre una vera alternativa ecologica ed economica rispetto a materiali e processi produttivi nocivi per l’ambiente.
Costruire con la terra significa rivalorizzare, adattare e trasformare, più di 11.000 anni di conoscenze e di saperi, e associare un materiale secolare ad un’architettura innovativa.
Costruire con la terra significa riconoscere il valore culturale del costruito vernacolare, di opporsi alla distruzione e favorirne il recupero nel rispetto del materiale e dell’espressione architettonica.
Costruire con la terra significa perseguire lo sviluppo dell’arte del costruire e di dare forme complesse in un insieme che combina architettura, estetica e decorazione.
Costruire con la terra significa sviluppare l’innovazione per ottimizzare il materiale, semplificare le opere e produrre nuove architetture.
L’obiettivo di questo manifesto a favore della costruzione in terra cruda è di:
- eliminare le chiusure ed i blocchi causati da regolamenti e da norme del tutto inadeguati al materiale ed al suo utilizzo;
- promuovere la formazione di professionisti per la costruzione di opere tradizionali e contemporanee, per il restauro e la conservazione del patrimonio costruito in terra cruda;
- approfondire la ricerca scientifica sulla materia, il materiale, le tecniche di produzione, la conservazione del patrimonio e l’architettura contemporanea al fine di migliorare la qualità dell’abitare;
- insegnare l’architettura in terra cruda come una disciplina in sé, in particolare nelle scuole di architettura, ingegneria e scienze umane.
Nel lancio di "Living Earth: Manifesto per il diritto di costruire in terra cruda”, scommettiamo sull’innovazione per affrontare la sfida di un’architettura eco-responsabile nel Sud come nel Nord.
Sottoscritto da:
CRATerre, Ecole Nationale Supérieure d’Architecture de Grenoble, Network Cattedra UNESCO EcologiK, Architetture di vivere, Dominique Gauzin-Müller, Jean Dethier, Lipsky-Rollet, Anna Heringer, Martin Rauch, Francesco Diébédo Kere Marcelo Cortes, Rick Joy, Network Proterra, AsTerre, Labterra-DiArch, Associazione Nazionale Città della terra cruda.

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