Il carbone è il più inquinante tra i combustibili fossili e quest’anno, secondo i nuovi dati dell’Agenzia internazionale dell’energia, il suo consumo toccherà il valore più alto di sempre, 8,7 miliardi di tonnellate (+ 1% sul 2023). Ancora peggio, l’utilizzo resterà su questi livelli per anni.
Nella precedente previsione, l’Agenzia stimava un consumo 2026 a 8,3 miliardi di tonnellate, ora la cifra è di oltre 8,8 miliardi. La causa principale, secondo l’agenzia. è la guerra tra Russia ed Ucraina che ha spinto stabilmente il prezzo del gas su valori doppi rispetto alla media storica precedente al conflitto. Questo ha indotto molti paesi ad aumentare l’uso della fonte alternativa.
Il divoratore globale di carbone è la Cina, a cui è riconducibile più della metà del consumo totale. A differenza di petrolio e gas, che devono essere per lo più importati, la Cina il carbone ce l’ha in casa. Il consumo è cresciuto quest’anno dell’ 1%. Se si vuole vedere a tutti i costi il bicchiere almeno un poco pieno, si può seguire il ragionamento di chi riconduce l’incremento principalmente al fatto che la Cina si sta elettrificando sempre di più. Il mantra della transizione verde è elettrificare tutto.
La domanda crescente di elettricità per auto etc, richiede una maggiore produzione delle centrali elettriche, incluse quelle alimentate a carbone. Un peggioramento che prelude ad un miglioramento. La Cina sta investendo moltissimo anche in energie rinnovabili e nucleare che, gradualmente, rimpiazzeranno il carbone. L’uso di carbone è salito molto anche in India (+ 5%) a 1,3 miliardi di tonnellate mentre negli Stati Uniti e in Europa è atteso in diminuzione, rispettivamente del 5 e del 12%.
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