venerdì 6 dicembre 2013

SPAZI URBANI E CONSUMO DI SUOLO PUBBLICO. LA CITTA' OLTRE LO SPRAWL

Il volume “La città oltre lo sprawl - Rendita, consumo di suolo e politiche urbane ai tempi della crisi”, realizzato da Cittalia-Fondazione Anci Ricerche e Italianieuropei, punta ad offrire un contributo di idee utile alla prosecuzione del processo di formulazione dell’Agenda Urbana in Italia, raccogliendo spunti e idee dei principali protagonisti del dibattito sulle città in Italia.
Curato da Marta Leonori e Paolo Testa, “La città oltre lo sprawl” completa i percorsi di indagine e approfondimento sul tema delle politiche urbane avviati parallelamente negli ultimi mesi dalla fondazione ricerche dell’Anci e da Italianieuropei con ricerche e incontri che hanno coinvolto decisori politici e docenti universitari ma anche giovani ricercatori invitati a presentare paper di ricerca sui temi dello sviluppo urbano e della sussidiarietà.
Con contributi di Massimo Allulli, Libera Amenta, Eugenio Arbizzani, Lorenzo Bellicini, Roberto Camagni, Valentina Cattivelli, Giovanni Caudo, Carlo Cerami, Riccardo Conti, Patrizia Gabellini, Roberto Morassut, Veronica Nicotra, Stefano Stanghellini, Elisa Tizzoni, Walter Tocci, Walter Vitali, Silvia Viviani.



Governare le città è un cimento di complessità crescente. Già all’inizio di questo secolo alcuni autori parlavano di “metropoli ingovernabili” per via della mutazione delle traiettorie dello sviluppo urbano in una direzione non sempre virtuosa. I confini della città sempre meno coincidono con i confini delle istituzioni. L’inadeguatezza degli strumenti urbanistici a disposizione, il crescente peso della rendita nell’economia urbana, la crisi del mercato immobiliare, la diffusione dell’invenduto a fronte di un fabbisogno abitativo crescente pongono oggi tanto i governi delle città quanto il governo nazionale di fronte all’alternativa tra il mutamento delle proprie politiche e, appunto, l’ingovernabilità. I modelli di crescita urbana esperiti nel corso del secondo dopoguerra sono ormai giunti a esaurimento. L’urbanistica della zonizzazione propria del modello keynesiano di sviluppo urbano, con l’espansione della “città pubblica” attraverso la diffusione dell’edilizia popolare, si è da tempo scontrata con l’insostenibilità del consumo di risorse economiche e naturali. Né il modello della città come “macchina per la crescita”, subentrato con l’affermazione nel corso dell’ultimo trentennio di un paradigma neoliberale nelle politiche urbane, sembra aver conosciuto sorte migliore.

     — Marta Leonori e Paolo Testa

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