martedì 3 settembre 2013

SPAZI CONTAMINATI. REDAZIONE, Fukushima, il Giappone corre ai ripari Un muro di ghiaccio contro le perdite, LA STAMPA, 3 settembre 2013

Pronto un piano da 360 milioni per fermare le fuoriuscite radioattive.
A rischio anche le acque del Pacifico
Sarà un muro di ghiaccio sotterraneo, costruito intorno ai reattori nucleari, a impedire altre infiltrazioni e fuoriuscite di liquidi contaminati dalla centrale di Fukushima. Lo ha annunciato il governo giapponese che sosterrà il piano per bloccare gli sversamenti di acqua radioattiva con un stanziamento di 47 miliardi di yen (360 milioni di euro) a Fukushima.




Per aiutare la Tokyo electric power (Tepco), che gestisce la centrale di Fukushima Daiichi, il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha fatto sapere che la metà dei fondi verranno recuperati dalle riserve del bilancio pubblico 2013, e si prevede un aumento delle tasse per sostenere lo stanziamento. «Il governo farà del suo meglio e prenderà le necessarie misure fiscali», ha assicurato Abe.

La disposizione è stata annunciata poco prima della riunione del Comitato olimpico internazionale, che il 7 settembre deciderà la città che ospiterà i Giochi estivi del 2020, e si teme che la situazione della centrale nucleare possa danneggiare la candidatura di Tokyo. «Il mondo sta prestando attenzione a come riusciamo a realizzare la bonifica di Fukushima, incluso il problema dell’acqua contaminata», ha fatto notare Abe.

Il 20 agosto la Tepco aveva annunciato una perdita ai serbatoi, e il 28 agosto il livello di pericolosità dell’incidente era salito da 1 (anomalia) a 3 (incidente grave) sulla Scala internazionale degli eventi nucleari e radioattivi, che arriva a 7. È il livello più alto che sia stato riconosciuto dopo il terremoto e lo tsunami che avevano danneggiato la centrale l’11 marzo 2011.

Attualmente migliaia di tonnellate di acqua radioattiva sono conservate in serbatoi temporanei e vengono usate per raffreddare i reattori. La Tepco ha ammesso che quest’acqua, altamente contaminata, potrebbe raggiungere l’oceano Pacifico, oltre alle zone vicine alla centrale. Ogni giorno sono circa 300 le tonnellate di acqua contaminata che finiscono in mare.

Dei 47 miliardi di yen stanziati dal governo, si prevede che 32 miliardi serviranno a creare la barriera di congelamento che dovrebbe impedire ulteriori fuoriuscite di liquidi radioattivi, mentre 15 miliardi verranno spesi per decontaminare quanto più possibile l’acqua conservata nei serbatoi, che poi dovrà essere comunque riversata in mare.

Il premier Abe lunedì aveva giudicato «disordinati» i piani della Tepco per gestire la crisi di Fukushima, e la settimana scorsa un ministro li aveva paragonati al gioco «acchiappa la talpa», dove i giocatori colpiscono le talpe con il martello a casaccio, appena spuntano fuori. Si stima che il disastro di marzo 2011 di Fukushima abbia colpito più di 18.000 persone, ma ufficialmente nessuna morte è stata registrata come conseguenza diretta delle radiazioni.  

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