mercoledì 18 settembre 2013

ITALIA. CAMPANIA. TERRITORI INQUINATI. REDAZIONE, Caccia ai rifiuti tossici, si continua a scavare, LA REPUBBLICA, 18 settembre 2013

Ruspe di nuovo al lavoro nel terreno di via Sondrio, a Casal di Principe, dove ieri, alla profondità di 9 metri, sono venuti alla luce fanghi sospetti, forse frutto di processi di depurazione industriale smaltiti nei campi accanto a case e campi coltivati.



Il luogo dove la camorra avrebbe interrato i rifiuti tossici è stato indicato al pm antimafia di Napoli da tre pentiti e da un collaboratore di giustizia  che avrebbe fornito più dettagli degli altri affermando di aver preso parte ai lavori di interramento.

I tecnici sul campo avvelenato

Per quello che concerne i risultati delle analisi che saranno effettuate sui campioni prelevati ieri dai tecnici dell'Arpac, i tempi sarebbero lunghi ma l'Antimafia sta cercando ottenerli quanto prima è possibile.

E Legambiente diffonde i suoi dati sulla Terra dei fuochi: in 20 mesi sono stati appiccati 6mila roghi e in cinque anni sono stati effettuati 205 arresti per traffici e smaltimenti illegali "pari al 29,2% del totale nazionale", cioè poco meno di un terzo complessivo, "e oltre mille sequestri, il 10% di quelli effettuati in tutta Italia".

Il rapporto, presentato oggi mentre rivelazioni di pentiti della camorra aiutano

a far riemergere l'entità del disastro ambientale nell'area, fotografa nel dettaglio "l'ecocidio che si sta consumando alla luce del sole tra le province di Napoli e Caserta". Sempre su scala nazionale, in questa area "s'è registrato quasi il 10% dei sequestri effettuati (1.062), Più dell'8% delle infrazioni (2.068) E quasi l'8% delle persone denunciate (2.246)".

Numeri che confermano "l'entità dell'aggressione ambientale subita in dal territorio campano- denuncia l'associazione- e che si collocano in un contesto regionale che vede la campania stabilmente in testa nei rapporti ecomafia di legambiente per numeri di reati ambientali".

E anche i dati dell'ultimo anno "non sono positivi", avverte Legambiente. Dal primo gennaio 2012 al 31 agosto 2013, secondo i dati raccolti dai vigili del fuoco su incarico del viceprefetto Donato Cafagna (che dal novembre del 2012 segue per conto del ministero dell'Interno l'attività di monitoraggio e contrasto dei traffici e degli smaltimenti illegali di rifiuti nella terra dei fuochi), "i roghi di rifiuti, materiali plastici, scarti di lavorazione del pellame, stracci sono stati ben 6.034, Di cui 3.049 in provincia di Napoli e 2.085 in quella di Caserta".

Da gennaio ad agosto del 2013 si è comunque registrato un calo degli incendi dolosi di rifiuti, "che rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente sono passati da 3.101 a 1.894, con una riduzione del 38,9%". Un primo segnale positivo dell'azione dello stato, "che va decisamente rafforzata".

Dal 2001 ad oggi sono state "ben 33 le inchieste per attività organizzata di traffico illecito di rifiuti condotte dalle procure attive nelle due province (Napoli, Nola, Torre Annunziata e Santa Maria Capua Vetere): più del 15% di quelle svolte in tutto il paese". I magistrati hanno emesso "ben 311 ordinanze di custodia cautelare, con 448 persone denunciate e 116 aziende coinvolte". Risultati "più che positivi, anche se c'è ancora molto da fare- avverte l'associazione- per fermare le illegalità e la criminalità organizzata serve uno sforzo congiunto".

"E' molto importante che si dia un segnale concreto di presenza della Stato anche attraverso il recupero di rifiuti tossici che in decenni di attività le ecomafia hanno illegalmente disseminato per il Paese e in particolare in Campania" e che vengano avviate le bonifiche" afferma il presidente della commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci.  "Mi auguro - prosegue - che la mia richiesta ai presidenti di Camera e Senato di desecretare i verbali dell'audizione del pentito Schiavone in Commissione bicamerale di inchiesta sulle ecomafie possa andare a buon fine".

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