mercoledì 28 settembre 2022

EMERGENZA AMIANTO. BONINI E., “Via l’amianto dalle città”, la Ue chiede agli Stati membri di rivedere le norme, LA STAMPA, 28-09-2022

Via l’amianto dalle città. La Commissione europea coglie l’opportunità della strategia di sostenibilità per rilanciare con forza la campagna contro la sostanza cancerogena messa al bando, a livello Ue, nel 2005 ma ancora troppo presente. Perché si stima che ci siano ancora oltre 220 milioni di edifici in tutta l’Unione europea realizzati prima di quella data, e anche se è complicato fare un censimento di tutte le strutture contenenti amianto, «è probabile che una parte consistente» di case, uffici e capannoni in uso ancora oggi siano non a norma perché l’eredità del passato che a Bruxelles si vuole cancellare. L’esecutivo comunitario chiede dunque agli Stati di rivedere le norme Ue, attraverso una modifica della direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia che includa l'eliminazione di sostanze pericolose come l'amianto.


L’iniziativa coniuga il Green Deal e la strategia per la lotta al cancro voluta dal Partito popolare europeo di cui la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, è espressione. I dati aggiornati indicano che il 78% dei casi di tumori contratti sul luogo di lavoro dipenda dall’esposizione all’amianto, e attualmente tra i 4,1 milioni e i 7,3 milioni di lavoratori in tutta l’Ue sono a contatto, e quindi esposti, a questa sostanza. Solo nel 2019 circa 70mila tra uomini e donne sono morti per cancro direttamente legato a questo materiale, e la Commissione è decisa porre un freno a questo fenomeno attraverso la proposta di modifica anche della direttiva su amianto e luogo di lavoro, con l’obiettivo di ridurre di 10 volte l’esposizione. Il team von der Leyen vuole ridurre la soglia attuale di 0,1 fibre di amianto per centimetro cubo a 0,01 fibre per cm3.

«La modifica che proponiamo oggi ridurrà drasticamente i livelli di esposizione per i lavoratori e fornirà formazione e orientamento ai datori di lavoro», assicura Nicola Schmit, il commissario responsabile per il Lavoro e gli affari sociali. Una volta adottata, gli Stati avranno due anni di tempo per mettersi in regola e abbassare questa soglia.

Ma l’azione a dodici stelle non si ferma qui. Si propone di introdurre legislazioni nazionali per monitoraggio e registrazione di amianto negli edifici, pubblici e privati, e di modificare il protocollo e le linee guida sulla gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione per una corretta gestione degli scarti della sostanza nociva per la salute umana. Stati membri e parti sociali sono invitati ad «accelerare le azioni» per ripulire le città dall’amianto. Perché, ricorda la commissaria per la Salute, Stella Kyriakides, «il 40% dei casi di tumore può essere prevenuto» e quindi evitato.

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