venerdì 22 settembre 2017

EUROPA E LOTTA ALL'INQUINAMENTO. NORVEGIA. A. TARQUINI, Norvegia, il paradiso delle auto elettriche. Ora non bastano le colonnine di ricarica, LA REPUBBLICA, 22 settembre 2017

Sapete qual è nel mondo il paradiso delle auto elettriche? Incredibile a dirsi, un PetroStato, anzi l´unico PetroStato europeo: la Norvegia, il felice regno giudicato dalle Nazioni Unite paese al mondo con la massima qualità della vita. In Norvegia ormai un´auto immatricolata nuova su tre è elettrica, e in un paese di poco piú di 5,2 milioni di abitanti, per prospero che sia, il numero di immatricolazioni di auto elettriche o ibride spesso plug-in cresce del 100 per cento. Fin qui tutto bene: l´obiettivo bipartisan, condiviso dal centrodestra al governo e dalle opposizioni di sinistra, è di arrivare all´ormai vicino 2025 con il permesso di immatricolare solo auto elettriche. Strategia condivisa dalla vicina Svezia, potenza egemone-soft del grande Nord.



Tutto bene allora? Non proprio, perché esattamente la crescita esponenziale di acquisti di auto elettriche pone le autorità comunali in tutto il regno davanti al grave problema di rincorrerla, installando abbastanza colonnine di rifornimento. Al momento sono troppo poche, per cui persino Petter Haugneland, dell´associazione per la diffusione delle elettroauto e la difesa dei consumatori che le acquistano, è giunto a consigliare ai cittadini di comprarle solo se sono sicuri di avere una stazione di ricarica nelle vicinanze.

Che l´aria nella bella Oslo e altrove nella Norvegia (paese che nelle città e nella natura è di una bellezza mozzafiato) sia piú pulita che non da noi o altrove, te ne accorgi respirando quando passeggi. Eppure proprio i grandi balzi in avanti possono creare problemi. Nella capitale dove già oggi il numero di auto elettriche è pari al 40 per cento degli autoveicoli privati in circolazione, cioè ottantamila vetture, le colonnine e stazioni di ricarica sono appena 1300. In alcuni quartieri bene a Oslo o città chic confinanti come Drammen le vedi dappertutto, ma il numero non basta. Certo, governo nazionale e comuni ce la mettono tutta, aumentano del 26 per cento ogni anno la costruzione e installazione di colonnine e stazioni di rifornimento. Ma questo tasso di aumento è poco piú di un quarto della crescita annuale di vendite e immatricolazione di auto elettriche, che è del 100 per cento. Il collo di bottiglia insomma è un rischio reale.

Ma allora perché i norvegesi comprano sempre piú auto elettriche? Le risposte sono due, e semplici. Primo, per coscienza ecologica come valore costitutivo, nel paese che ad esempio dispone del fondo sovrano piú ricco del mondo, oltre mille miliardi di dollari, e questo fondo disinveste da petrolio e combustibili fossili pur prodotti in massa. Secondo, per gli enormi incentivi all´acquisto di auto a emissioni zero. Chi acquista una elettrica media, come i modelli Renault, Nissan o Vw, risparmia con le sovvenzioni almeno cinquemila euro, oltre a enormi sconti su tassa di circolazione e agevolazioni sulle assicurazioni. Se poi l´auto elettrica è davvero grande, come una Tesla – e a Oslo ne vedi tante, private o taxi – il risparmio va oltre i novemila euro ad acquisto.

La sfida è insieme un successo e un problema. Almeno 60 cittadini su cento infatti non dispongono di garage con prese elettriche adatte alla ricarica, quindi devono affidarsi all´ancora insufficiente rete di colonnine pubbliche. Oslo ha fretta di risolvere il problema, e conoscendo norvegesi e il resto degli scandinavi c´è da scommettere che alla fine ci riuscirá. Morale della favola: se volete vendere auto nel Grande Nord, dimenticate la produzione di auto con motori a combustione interna. Nella vicina Svezia del resto, come è noto, la Volvo casa simbolo
del paese ha deciso di produrre solo elettriche o ibride dal 2020, e anche su questo sfondo ha appena deciso di raddoppiare gli investimenti per gli impianti di produzione delle sue limousines, familiari e Suv di superlusso superecologico che fanno tremare Audi bme Lexus e Mercedes.

Nessun commento: