sabato 13 febbraio 2016

INCENERITORI AMBIENTE CEMENTIFICI. L'uso dei rifiuti nelle cementerie, una pratica diffusa, L'ESPRESSO, 9 febbraio 2016

In riferimento all'articolo pubblicato su www.lespresso.it e intitolato “Salute, allarme per i cementifici trasformati in inceneritori” ( http://espresso.repubblica.it/inchieste/...)
Si precisa che l’utilizzo dei rifiuti nelle cementerie è una pratica diffusa in Europa, soprattutto nei paesi del Nord, dove si arriva a livelli di sostituzione anche cinque volte più alti che in Italia, senza conseguenze sulle emissioni (anzi, con un calo della CO2) e con una riduzione del ricorso a inceneritori e discariche.


Una recente ricerca del Politecnico di Milano esclude variazioni nelle emissioni e nella qualità del prodotto. Uno studio supervisionato dall’Università di Pavia, inoltre, non rileva rischi per la salute. Ma di tutto questo l’articolo non tiene conto. Comitati e movimenti obiettano che i “loro” dati vanno in una direzione diversa. In queste situazioni, si può solo ricorrere a un arbitro imparziale: l’esperienza. Ebbene, in trent’anni di sperimentazione sul campo in Europa, la scelta dei paesi più avanzati è chiara: valorizzare i rifiuti nelle cementerie è una pratica sicura e positiva per l’ambiente. Nella stessa direzione vanno le raccomandazioni in materia da parte dell’Unione Europea.
Quanto al raccordo ferroviario a Calusco: nell’attuale quadro, questa soluzione toglierebbe 3 mila mezzi all’anno dalle strade, rispetto a un traffico locale di 6 milioni di veicoli. Meglio, forse, l’alternativa proposta dall’azienda: interventi tecnici e gestionali finalizzati a un calo ulteriore del 40 per cento degli NOx, il cui livello è già oggi al di sotto dei limiti di legge più bassi d’Italia. Peraltro, non va dimenticato che negli anni passati la realizzazione di un tunnel sotterraneo di dieci chilometri per il trasporto delle materie prime ha già diminuito il traffico verso l’impianto di oltre 10mila mezzi l’anno.
Ufficio Stampa Italcementi

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