Cassinetta di Lugagnano. Una volta questo Comune era famoso solo perché c’è L’Antica Osteria del Ponte, che fu insignita delle stelle Michelin. Oggi, invece, è famosa perché il sindaco Domenico Finiguerra l’ha battezzata (ormai da tempo) “primo comune italiano a crescita zero”. Ossia, in Cassinetta non si possono costruire nuove abitazioni, ma si può solo recuperare l’esistente.
Kikukula è una città ugandese. In Uganda, come in altre regioni africane, grandi multinazionali occidentali e non solo stanno acquistando terreni agricoli, cacciano le popolazioni che vi abitano e promuovono forme di business completamente estranee alle culture economiche locali. Il territorio ancora oggi come scenario di sfruttamento, competizione e lotta per la sopravvivenza e la sopraffazione.
lunedì 31 ottobre 2011
domenica 30 ottobre 2011
ITALIA. CAPORALE A., L'economia della catastrofe, LA REPUBBLICA, 28 ottobre 2011
Chiunque rilegga la storia d’Italia degli ultimi trent’anni, verificherà che è contrassegnata da un legame intenso tra le ricorrenti catastrofi nazionali e l’economia che intorno ad esse si è sviluppata. Fu Ada Becchi Collidà a studiare prima e meglio di tutti, si era negli anni Ottanta, le chances economiche del disastro.
Senza il terremoto la Dc irpina non avrebbe preso possesso del partito e del governo (sette ministri campani nell’esecutivo degli anni del post sisma).
Ascolta il discorso del presidente Pertini che denuncia i ritardi degli interventi di soccorso dopo il terremoto in Irpinia il 23 novembre 1980
Senza il terremoto la Dc irpina non avrebbe preso possesso del partito e del governo (sette ministri campani nell’esecutivo degli anni del post sisma).
Ascolta il discorso del presidente Pertini che denuncia i ritardi degli interventi di soccorso dopo il terremoto in Irpinia il 23 novembre 1980
ITALIA/SARDEGNA. GUBBINI C., Radar "anti-immigrati" la Sardegna dice no e si ribella, IL MANIFESTO, 11 luglio 2011
Sono ancora in presidio permanente, ventiquattro ore su ventiquattro. Difendono l'ambiente della propria terra, la loro salute, e anche il tentativo di far passare una cosa per un'altra, prendere in giro la popolazione. Tutto questo è la lotta degli abitanti di quattro località sarde, che sta andando avanti da due mesi contro l'installazione di altrettanti radar descritti come "anti-clandestini". Ma la cui funzione potrebbe essere ben diversa.
ITALIA/SICILIA. MAZZEO A., A Siracusa il primo radar anti-migranti prodotto in Israele, dal BLOG DI ANTONIO MAZZEO, 25 febbraio 2011
Il traliccio alto 36 metri è stato installato in tempi record e si attendono le ultime autorizzazioni per accendere il potente radar che darà la caccia alle imbarcazioni dei migranti nel mar Mediterraneo. L’ultimo strumento di vigilanza anti-sbarchi sorge nel cuore di una delle aree più pregevoli della Sicilia sotto il profilo ambientale, paesaggistico ed archeologico, Capo Murro di Porco, all’interno dell’area marina “protetta” del Plemmirio di Siracusa.
SAGGI. CODELUPPI V., Ragazzi smarriti nella (anti) città, IL MANIFESTO, 23 settembre 2011
Nel torrido agosto del 2011, sono scoppiati in alcuni quartieri londinesi dei violenti scontri interrazziali durati diversi giorni. Ci sono stati scontri anche in altre città inglesi, ma più di tutte, a prendere simbolicamente fuoco è stata Birmingham, almeno per quanto dimostra la crudele contabilità dei giovani morti rispetto a Londra: tre a due. Su quello che stava accadendo i media hanno fornito molte interpretazioni a caldo, ma ora, a distanza di alcune settimane, è possibile riflettere in modo più approfondito sulle cause che hanno portato a questi avvenimenti. E, soprattutto, si può ragionare sugli scontri facendo ricorso alle analisi presenti in alcuni libri pubblicati di recente.
ITALIA/PIEMONTE. SALVAGGIUOLO G., L'edificazione selvaggia che erode il nostro futuro, LA STAMPA, 10 ottobre 2011
Ogni giorno in Italia vengono cementificati 130 ettari di terreno fertile. Sviluppo necessario? Non sempre, visto il gran numero di aree dismesse destinate a restare inutilizzate. Ma allora perché le misure a salvaguardia del suolo continuano a incontrare tante ostilità?
La Provincia di Torino ha appena approvato un piano di governo del territorio che introduce per la prima volta, all’articolo 1 e come principio cogente per i Comuni, «il contenimento del consumo di suolo». E dunque: stop alle edificazioni indiscriminate su aree libere, riuso di quelle già compromesse.
La Provincia di Torino ha appena approvato un piano di governo del territorio che introduce per la prima volta, all’articolo 1 e come principio cogente per i Comuni, «il contenimento del consumo di suolo». E dunque: stop alle edificazioni indiscriminate su aree libere, riuso di quelle già compromesse.
ITALIA/VENETO. CANETTA e MILANESI, Il mostro di Veneto City, IL MANIFESTO, 14 settembre 2011
DOLO (VENEZIA) - Adesso si chiama Veneto Green City. Sarà la megalopoli del commercio tra Padova e Venezia. Oltre 715 mila metri quadri di uffici, negozi, bar, ristoranti e alberghi spalmati in quel che resta della Riviera del Brenta.
Un'operazione immobiliare da 2 miliardi di euro, cantierata dal re del "ciclo integrato" dell'immobiliarismo e dal banchiere di fiducia dei "giri giusti", con il placet degli enti locali.
Vedi altri articoli in GEOGRAFICAMENTE
Un'operazione immobiliare da 2 miliardi di euro, cantierata dal re del "ciclo integrato" dell'immobiliarismo e dal banchiere di fiducia dei "giri giusti", con il placet degli enti locali.
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CINA Rivolta contro la diga dei record, di SALA I.M., LA STAMPA, 13 giugno 2011
Siccità, terremoti, frane: lo sbarramento delle Tre Gole sotto accusa. E anche il Comitato centrale fa autocritica: il gigantismo è rischioso
Da un altro punto di vista. BOLIVIA. DESAI P., Dichiarato intoccabile il territorio del TIPNIS, IL MANIFESTO, 27 ottobre 2011
La protesta è conclusa, centinaia di indigeni boliviani che da giorni erano accampati davanti al palazzo del governo, nella capitale La Paz, ieri hanno levato le tende (letteralmente) e sono ripartiti. Ripartono vittoriosi: lunedì sera il presidente Evo Morales ha firmato una legge, approvata pochi minuti prima dal parlamento, che dichiara intangibile il Territorio indigeno del Parco Nazionale Isiboro Sécure, di solito indicato con l'acronimo Tipnis. In altre parole, la nuova legge cancella il progetto di costruire una strada che avrebbe tagliato in due quella riserva naturale amazzonica.
sabato 29 ottobre 2011
ITALIA/UMBRIA/SPOLETO. BORTOLETTO M., Erosione di un Patrimonio: le possibilità di governare le trasformazioni del Paesaggio. 29 ottobre 2011, in ARSKEY, 28 ottobre 2011
Erosione di un Patrimonio: le possibilità di governare le trasformazioni del Paesaggio. Strumenti normativi: complessità, adeguatezza o necessità di implementazione
Spoleto- Rocca Albornoziana, 29 ottobre 2011 A partire dalle 9.30 Ingresso gratuito
Che l’Italia sia capillarmente disseminata di opere d’arte antica, moderna e contemporanea è noto a tutti. Che il nostro Paese sia anche un museo all’aperto è cosa risaputa. Che lo Stato debba provvedere alla tutela dell’immenso patrimonio artistico in suo possesso viene dato per scontato dalla maggioranza della popolazione. Che poi questa tutela sia più o meno attuata non sta a noi deciderlo in questo momento. Quello che è meno risaputo è il fatto che lo stato non è unicamente impegnato nella tutela del proprio patrimonio culturale ma anche del suo paesaggio.
Arskey Magazine di arte moderna e contemporanea
Spoleto- Rocca Albornoziana, 29 ottobre 2011 A partire dalle 9.30 Ingresso gratuito
Che l’Italia sia capillarmente disseminata di opere d’arte antica, moderna e contemporanea è noto a tutti. Che il nostro Paese sia anche un museo all’aperto è cosa risaputa. Che lo Stato debba provvedere alla tutela dell’immenso patrimonio artistico in suo possesso viene dato per scontato dalla maggioranza della popolazione. Che poi questa tutela sia più o meno attuata non sta a noi deciderlo in questo momento. Quello che è meno risaputo è il fatto che lo stato non è unicamente impegnato nella tutela del proprio patrimonio culturale ma anche del suo paesaggio.
Arskey Magazine di arte moderna e contemporanea
giovedì 27 ottobre 2011
Da un altro punto di vista BIRMANIA DESAI P., Dopo la diga, la miniera, Il Manifesto, 26 ottobre 2011
Sembrava una buona notizia: alla fine di settembre il presidente della Birmania Thein Sein aveva sospeso il progetto di una diga che aveva suscitato resistenze e proteste. Cinque giorni dopo però, alla chetichella, le autorità locali hanno fatto sapere che al posto della diga sarà aperta una miniera d'oro.
Il presidente birmano aveva citato «il volere popolare», quando aveva annunciato al parlamento che il progetto della diga di Mytisone, sull'alto corso del fiume Irrawaddy, nello stato Kachin nella Birmania settentrionale, resterà sospesa per tutto il corso della sua presidenza. La diga, con centrale idroelettrica, sarebbe stata costruita dal gruppo cinese China Power Investment, e l'energia generata era destinata quasi per intero alla Cina. Ma aveva suscitato grandi proteste, e messo sul piede di guerra la minoranza etnica kachin. Infine, l'annuncio del presidente Thein Sein era sembrato un segnale di apertura politica in un regime tra i più chiusi del mondo.
The Kachin Post
Il presidente birmano aveva citato «il volere popolare», quando aveva annunciato al parlamento che il progetto della diga di Mytisone, sull'alto corso del fiume Irrawaddy, nello stato Kachin nella Birmania settentrionale, resterà sospesa per tutto il corso della sua presidenza. La diga, con centrale idroelettrica, sarebbe stata costruita dal gruppo cinese China Power Investment, e l'energia generata era destinata quasi per intero alla Cina. Ma aveva suscitato grandi proteste, e messo sul piede di guerra la minoranza etnica kachin. Infine, l'annuncio del presidente Thein Sein era sembrato un segnale di apertura politica in un regime tra i più chiusi del mondo.
The Kachin Post
martedì 25 ottobre 2011
COLOMBIA Interrogazione parlamentare in Europa sulla diga risalente all'aprile 2011. Anche una impresa italiana coinvolta nel gigantesco affare
Il governo colombiano ha autorizzato e concesso tutte le licenze amministrative necessarie, nonostante la grande opposizione della società.
Qual è l'opinione della Commissione sull'impatto ambientale del progetto idroelettrico di El Quimbo (Colombia) sviluppato dalle multinazionali dell'UE?
Il sito dell'Endesa
Da un altro punto di vista COLOMBIA DESAI P., Il diritto alla terra prende voce, Il manifesto, 25 ottobre 2011
La home page apre con una raffica di notizie che difficilmente troverete sui grandi mezzi di comunicazione. Un video della protesta avvenuta giorni fa in Colombia contro una centrale idroelettrica a El Quimbo. Una testimonianza sullo sgombero forzato della popolazione contadina e indigena nella valle del Polochic in Guatemala.
lunedì 24 ottobre 2011
TURISMO SOSTENIBILE SERAFINI M., Turisti lasciano vestiti agli indios dell'Amazzonia: pericolo epidemie, CORRIERE DELLA SERA, 24 ottobre 2011
Una tribù incontattata senza difese immunitarie a rischio malattie nella foresta peruviana
Una denuncia di SURVIVAL INTERNATIONALFederalismo e territori Una inchiesta di REPORTIME
Bernardo Iovene, Il federalismo come non lo avete mai sentito, CORRIERE DELLA SERA, 23 ottobre 2011
Se ognuno pensa per sè, l’Italia, come una famiglia patriarcale, si dissolve. Il federalismo visto dal costituzionalista Massimo Villone è una distribuzione equa delle risorse, a prescindere da dove si producono. Invece la spinta federalista in Italia è nata proprio sul concetto opposto: le tasse devono restare nei territori dove si producono. Non a caso con il governo di centro destra è stato istituito addirittura un ministero delle Riforme per il federalismo, il ministro è Umberto Bossi, della Lega Nord, ma nella delega ricevuta per svolgere le funzioni c’è scritto che può essere sostituito da Calderoli. E viceversa, Bossi può sostituire Calderoli
domenica 23 ottobre 2011
SOCIOLOGIA DELLO SPAZIO. SASSEN S., Sharp-Elbowed Cities, in NEWSWEEK MAGAZINE, 5 settembre 2008
Perché Europa ed Asia stanno sorpassando gli Stati uniti nella gara per creare i nuovi centri del commercio mondiale.
La sociologa Sassen prende spunto dai risultati di uno studio della MasterCard che ha esaminato la classifica delle 75 città più competitive nel mondo globalizzato. Le città sono state individuate sulla base di 100 fattori come, ad esempio, l’efficacia dei sistemi politici e giudiziari, il numero di giorni che occorrono per aprire una attività, la vivibilità delle città e la loro capacità di riconoscibilità.
SAGGI. SPANO' M., Alla ricerca del genius loci del riconoscimento. Recensione a Angelo Torre, Luoghi, Donzelli, 2011), IL MANIFESTO, 18 ottobre 2011
«Si può urlare in un prato», ma «il popolo padano non esiste». Le recenti, commentatissime parole di Giorgio Napolitano potrebbero essere considerate un inconsapevole endorsement alla tesi metodologica che regge l'ultimo, imponente volume di Angelo Torre: la necessità di separare lo studio della località da quello dell'identità e dell'appartenenza (Luoghi. La produzione di località in età moderna e contemporanea, Donzelli, pp. 407, euro 29). Ovvero: considerare la località e i luoghi non già come alcunché di dato, ma come il prodotto di un qualche tipo di costruzione sociale e culturale; l'esito instabile di un esercizio in progress che mescola - quali suoi mezzi e prodotti - pratiche e diritti.
(Angelo Torre è professore Ordinario di Storia Moderna presso l'università del Piemonte orientale, Facoltà di scienze politiche e Coordinatore del curriculum ERACLITO della Laurea Magistrale EPPAC. email: angelo.torre@sp.unipmn.it )
(Angelo Torre è professore Ordinario di Storia Moderna presso l'università del Piemonte orientale, Facoltà di scienze politiche e Coordinatore del curriculum ERACLITO della Laurea Magistrale EPPAC. email: angelo.torre@sp.unipmn.it )
GIOANETTO F., Contro le "nuove piantagioni", IL MANIFESTO, 22 ottobre 2011
Si chiama «progetto di piantagioni di nuova generazione», ma il nome è ingannevole. Si tratta del progetto promosso dagli enti forestali di alcuni governi (Cina, Svezia e Regno unito), un pool di aziende interbazionali del settore (Forestal Mininco/Cmpc, Masisa, Fibria, Mondi, Portucel, Sabah Forestal Industries, Veracel, Stora Enso, Upm-Kymmene), e sostenuto anche dal Wwf, una delle più note organizzazioni ambientaliste internazionali. Il Ngpp (acronimo di «new generation plantation project») consiste nel definire «pratiche sostenibili» per la gestione di piantagioni, e promuoverle presso le aziende forestali, le autorità governative, gli investitori per «promuovere l'adozione delle migliori pratiche nelle piantagioni forestali»: così si legge sul sito del Wwf.
Da un altro punto di vista MESSICO GIOANETTO F., La battaglia degli Yaqui di Sonora, IL MANIFESTO, 19 ottobre 2011
Chi dice tribu yaqui dice resistenza, fin da quando gli spagnoli nel 1621 arrivarono in quel che fu poi chiamato Messico. Gli yaqui continuarono a resistere negli anni che seguirono, subirono una guerra di sterminio, deportazioni in altri stati e appropriazioni di terre da parte dei sempre piú numerosi invasori e coloni. Oggi questa agguerrita nazionalitá indígena di 50 mila persone, stabilita nel sud dello stato messicano di Sonora, possiede legalmente 485 mila ettari di terra, 25 mila dei quali coltivabili. Il dettaglio però è la disponibilitá dell'acqua, sempre piú scarsa in queste contrade desertiche.
Da un altro punto di vista. AFRICA. FRANCHI G., Accaparramento "responsabile", IL MANIFESTO, 18 ottobre 2011
La Banca mondiale favorisce il fenomeno definito land grabbing, accaparramento di terre? Pare proprio di sì. La Banca Mondiale è la banca per i poveri - o così pretende, con evidente ossimoro. Allora viene da chiedersi chi sono, oggi, i sempre più poveri a cui la crisi globale dal 2007 sta dando il colpo di grazia e che la Banca Mondiale avrebbe il compito di accompagnare in questa fase di crisi acuta.
SOCIOLOGIA. Da un altro punto di vista. AFRICA. COLOTTI G., Semi d'Africa. Intervista con la sociologa del Mali Aminata Traoré, IL MANIFESTO, 19 ottobre 2011
«Per i popoli oppressi, la crisi attuale può essere un'occasione per cambiare le carte in tavola. Sostengo con forza i movimenti degli indignados», dice al manifesto la sociologa maliana Aminata Traoré. Nata nel '47 a Bamako, Traoré è stata ministro della Cultura e del turismo, è attivista e fondatrice del Forum sociale africano e dirige il Centro studi Amadou Hampâté Bâ. Autrice di numerosi saggi come L'immaginario violato (Ponte alle Grazie) e l'Africa umiliata (Avagliano, 2009), Aminata ha appena concluso un ciclo di conferenze in Italia, invitata dal Cospe (Cooperazione per lo sviluppo dei paesi emergenti) nell'ambito della campagna «Una terra per tutti».
sabato 22 ottobre 2011
Da un altro punto di vista. TANZANIA. DESAI P., GLI USA 'COMPRANO' TERRE IN TANZANIA, Il manifesto, 21 ottobre 2011
Un nuovo caso di land grab, accaparramento di terre, sta sollevando polemiche e proteste in Tanzania. Le autorità del paese africano infatti ha firmato qualche mese fa un «memorandum d'intesa» con un investitore dello Iowa, tale Bruce Rastetter e un grande gruppo agroindustriale degli Stati Uniti, AgriSol Energy Llc: questi avranno in concessione 325.000 ettari di terra nella fertile regione del lago Tanganika, per avviarvi progetti agricoli su grande scala.
domenica 16 ottobre 2011
THAILANDIA. DESAI P., Un disastro di natura umana, Il manifesto, 15 ottobre 2011
La Thailandia affronta la più disastrosa alluvione degli ultimi 50 anni, che ha già ucciso 283 persone: e mentre la capitale Bangkok si prepara al peggio, molte voci hanno cominciato a discutere le cause «umane» che hanno trasformato piogge monsoniche abbondanti in un vero disastro. Discussione riassunta in un titolo del giornale The Nation, quotidiano di Bangkok (in lingua inglese): «Raccogliamo ciò che abbiamo seminato distruggendo la natura».
giovedì 13 ottobre 2011
METROPOLI MODERNE. Manzo P., San Paolo, la megalopoli costruita sull'immondizia, La stampa, 8 ottobre 2011
Ha solo 500 anni di età ma sulle spalle porta il peso di trasformazioni rapide e sconsiderate. Per la megalopoli brasiliana di San Paolo, 19 milioni di abitanti, è arrivato adesso il momento della resa dei conti. Le autorità municipali hanno, infatti, scoperto una sorta di «città sotterranea» che sta letteralmente minacciando quella in superficie.
domenica 9 ottobre 2011
Da un altro punto di vista. In INDONESIA indigeni minacciati di lasciare le loro terre
In Indonesia la multinazionale americana Freeport McMoRan, che si occupa di estrazione di oro ed altri minerali, è stata accusata più volte di minacce agli indigeni per indurli a lasciare le loro terre.
Il sito della compagnia
The Jakarta Globe
Il sito della compagnia
The Jakarta Globe
venerdì 7 ottobre 2011
Spazio pubblico. G.P. Torricelli, Potere e spazio pubblico urbano. Dall'agorà alla baraccopoli, AUP, 2009
Il capitolo che si è inserito in questo post è reperibile all'indirizzo seguente: http://e-publicspace.net/content/potere-e-spazio-pubblico-urbano-dall%E2%80%99agor%C3%A0-alla-baraccopoli-1
L'autore è geografo presso l' ICup dell'università della Svizzera italiana
Capitolo 1. La scomparsa dello spazio pubblico
ANTROPOLOGIA DELLO SPAZIO. Da un altro punto di vista. Spazio e potere. F. Remotti, Luoghi e corpi, 1994
Triulzi, A., Recensione a F. Remotti, Luoghi e corpi, in L'Indice, 11, 1994
Da vari anni Francesco Remotti studia i problemi collegati alla mobilità e alla ritualità del potere in Africa. Questo volume, frutto di un corso tenuto presso l'Università di Torino, è in qualche modo l'approfondimento di "Centri, ritualità e potere", un lavoro curato dell'autore per Il Mulino (1989) insieme con Pietro Scarduelli e Ugo Fabietti. "Luoghi e corpi" riassume alcune riflessioni teoriche di grande attualità dell'antropologia contemporanea, chiamata in causa particolarmente oggi a spiegare quel "sapere un po' sporco" che è la scomparsa e permanenza del potere nelle società tradizionali.
Da vari anni Francesco Remotti studia i problemi collegati alla mobilità e alla ritualità del potere in Africa. Questo volume, frutto di un corso tenuto presso l'Università di Torino, è in qualche modo l'approfondimento di "Centri, ritualità e potere", un lavoro curato dell'autore per Il Mulino (1989) insieme con Pietro Scarduelli e Ugo Fabietti. "Luoghi e corpi" riassume alcune riflessioni teoriche di grande attualità dell'antropologia contemporanea, chiamata in causa particolarmente oggi a spiegare quel "sapere un po' sporco" che è la scomparsa e permanenza del potere nelle società tradizionali.
SAGGI Architettura e potere. Maurizio Giufrè, Recensione a D. Sudjic, Architettura e potere
M. Giufrè, OMAGGI MONUMENTALI AL POTENTE DI TURNO, Il manifesto, 9 agosto 2011
A cinque anni dalla sua pubblicazione, il saggio dell’attuale direttore del Design Museum
Deyan Sudjic Architettura e potere – sottotitolo: «cornei ricchi e i potenti hanno dato forma al mondo» - è stato tradotto da Laterza (pp. 384, euro 20). Un testo di grande attualità, anche se il tema che tratta non è nuovo.
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