Può sembrare un paradosso: la Procura della Repubblica di Vicenza indaga sul mostro urbanistico di Borgo Berga. Insediamento immobiliare e commerciale dove sorge il Tribunale. In altri termini: la Procura indaga su se stessa. Per essere più precisi, sulla propria residenza. È l'esito dell'inchiesta condotta e pubblicata da Repubblica.it nei giorni scorsi, in seguito alla quale lo stesso procuratore capo, Antonino Cappelleri, ha affidato alla Guardia Forestale una serie di accertamenti per verificare se effettivamente le costruzioni abbiano violato "la norma".
Ma, in effetti, c'è poco di che sorprendersi. Perché la "norma" è il Blob immobiliare che si propaga intorno a Vicenza. Assimila la città al suo territorio. E lo rende progressivamente uguale. Omologo. Informe e, talora, deforme. Il Tribunale, in effetti, svetta. Altissimo. Imponente. Circondato da una plaga urbanistica - residenziale e commerciale - a ridosso del torrente (fiume) Retrone. Un nome ignoto a chi non abita a Vicenza. Come, d'altronde, il Bacchiglione. Salito agli onori della cronaca negli anni scorsi. In particolare, nel novembre 2010, quando esondò e alluvionò la città. Invase il centro storico. D'altronde, il Bacchiglione attraversa la campagna a Nord della città,
dove tutti lo conoscono come Livelòn.
Il problema è che di campagna, ormai, ne è rimasta poca. Il terreno non assorbe più nulla. E la cura degli argini e del territorio, ormai, è sporadica. Così basta che piova forte per un paio di giorni e il torrente diventa un fiume in piena. Esonda. È avvenuto nel 2010, appunto. È capitato di nuovo l'anno dopo. E succederà ancora. Lì, oltre Ponte Marchese, entrato nel territorio di Vicenza, il Livelòn - oppure il Bacchiglione - costeggia l'area del Dal Molin. Fino a qualche anno fa un aeroporto civile. Dove ora sorge un villaggio costruito per accogliere i militari USA. Un progetto contro cui hanno protestato e marciato decine di migliaia di cittadini. Per anni. Inutilmente, visto che il villaggio è sorto ugualmente. E oggi si erge imponente. Una piccola Manhattan. A un quarto d'ora dal centro storico. Dalla Basilica palladiana, restituita, da un anno, all'antico splendore. Una meraviglia. Dalla terrazza domini la città e i dintorni. Puoi vedere il Dal Molin. E il nuovo Tribunale. Che sorge dall'altra parte della città. Verso il "basso vicentino". Non lontano dalla Basilica, appunto. E a due passi da Villa Capra Valmarana. La (famosa) Rotonda di Palladio. A conferma che a Vicenza, nel cuore del Nordest, i paradossi "ambientali" non esistono. Sono la "norma". Intorno al Bacchiglione e al Retrone, accanto alla Basilica e alla Rotonda: è tutto Dal Molin. È tutto Borgo Berga. Senza soluzione di continuità.
Vicenza e il suo territorio: progettati da Palladio e dagli immobiliaristi. Insieme. In modo indistinto. D'altronde, Palladio non è il nome di un centro commerciale? O forse no: di un impianto sportivo... Quanto alla Rotonda, in questa terra informe, "una" sola non basta. Non serve. Meglio 10-100-1000 "rotonde". Dovunque. Nei punti più impensati e impensabili. Piccole, medie, grandi e grandissime. Rotonde ovali e di molte altre forme diverse. Talora concatenate, come anelli di una collana. Rotonde finte e illusorie. (Qualche settimana fa ho imboccato una curva improvvisa contromano. Ero convinto fosse una rotonda...).
E allora perché stupirsi? Meglio non scandalizzarsi. Se la Procura ha sede in un Tribunale abusivo "a sua insaputa", anche noi viviamo in un territorio abusivo - a nostra insaputa. Siamo vicentini "a nostra insaputa".
Ma, in effetti, c'è poco di che sorprendersi. Perché la "norma" è il Blob immobiliare che si propaga intorno a Vicenza. Assimila la città al suo territorio. E lo rende progressivamente uguale. Omologo. Informe e, talora, deforme. Il Tribunale, in effetti, svetta. Altissimo. Imponente. Circondato da una plaga urbanistica - residenziale e commerciale - a ridosso del torrente (fiume) Retrone. Un nome ignoto a chi non abita a Vicenza. Come, d'altronde, il Bacchiglione. Salito agli onori della cronaca negli anni scorsi. In particolare, nel novembre 2010, quando esondò e alluvionò la città. Invase il centro storico. D'altronde, il Bacchiglione attraversa la campagna a Nord della città,
Il problema è che di campagna, ormai, ne è rimasta poca. Il terreno non assorbe più nulla. E la cura degli argini e del territorio, ormai, è sporadica. Così basta che piova forte per un paio di giorni e il torrente diventa un fiume in piena. Esonda. È avvenuto nel 2010, appunto. È capitato di nuovo l'anno dopo. E succederà ancora. Lì, oltre Ponte Marchese, entrato nel territorio di Vicenza, il Livelòn - oppure il Bacchiglione - costeggia l'area del Dal Molin. Fino a qualche anno fa un aeroporto civile. Dove ora sorge un villaggio costruito per accogliere i militari USA. Un progetto contro cui hanno protestato e marciato decine di migliaia di cittadini. Per anni. Inutilmente, visto che il villaggio è sorto ugualmente. E oggi si erge imponente. Una piccola Manhattan. A un quarto d'ora dal centro storico. Dalla Basilica palladiana, restituita, da un anno, all'antico splendore. Una meraviglia. Dalla terrazza domini la città e i dintorni. Puoi vedere il Dal Molin. E il nuovo Tribunale. Che sorge dall'altra parte della città. Verso il "basso vicentino". Non lontano dalla Basilica, appunto. E a due passi da Villa Capra Valmarana. La (famosa) Rotonda di Palladio. A conferma che a Vicenza, nel cuore del Nordest, i paradossi "ambientali" non esistono. Sono la "norma". Intorno al Bacchiglione e al Retrone, accanto alla Basilica e alla Rotonda: è tutto Dal Molin. È tutto Borgo Berga. Senza soluzione di continuità.
Vicenza e il suo territorio: progettati da Palladio e dagli immobiliaristi. Insieme. In modo indistinto. D'altronde, Palladio non è il nome di un centro commerciale? O forse no: di un impianto sportivo... Quanto alla Rotonda, in questa terra informe, "una" sola non basta. Non serve. Meglio 10-100-1000 "rotonde". Dovunque. Nei punti più impensati e impensabili. Piccole, medie, grandi e grandissime. Rotonde ovali e di molte altre forme diverse. Talora concatenate, come anelli di una collana. Rotonde finte e illusorie. (Qualche settimana fa ho imboccato una curva improvvisa contromano. Ero convinto fosse una rotonda...).
E allora perché stupirsi? Meglio non scandalizzarsi. Se la Procura ha sede in un Tribunale abusivo "a sua insaputa", anche noi viviamo in un territorio abusivo - a nostra insaputa. Siamo vicentini "a nostra insaputa".
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