È tutt'altro che una marcia trionfale quella che si
prospetta per l'Armée francese in Mali, che già mercoledì sarebbe stata
coinvolta in scontri di terra coi ribelli. Per il momento, l'unico esito certo
della nuova spedizione militare africana d'Oltralpe è consistito in due tragici
spin-off: il sequestro e l'uccisione di un numero imprecisato di lavoratori
occidentali in un impianto estrattivo in Algeria e l'uccisione di un agente
francese (da lungo tempo nelle mani dei suoi rapitori) in Somalia.
Kikukula è una città ugandese. In Uganda, come in altre regioni africane, grandi multinazionali occidentali e non solo stanno acquistando terreni agricoli, cacciano le popolazioni che vi abitano e promuovono forme di business completamente estranee alle culture economiche locali. Il territorio ancora oggi come scenario di sfruttamento, competizione e lotta per la sopravvivenza e la sopraffazione.
sabato 19 gennaio 2013
AFRICA. TERRITORI DA CONQUISTARE. GIULIO SAPELLI, L'islam radicale e la nuova Africa sono un test per l'Europa e l'Italia, IL CORRIERE DELLA SERA, 18 gennaio 2013
Il 29 marzo del 2012 scrivevo su queste colonne, ne «Il golpe in Mali e la primavera dei Tuareg», che la battaglia per il controllo minerario dell'Africa Nera era appena iniziata. Bastava guardare la carta geografica. Il Mali confina con il Niger e il Niger è la porta d'accesso a ciò che rimane, diviso, martoriato, segnato da nuovi conflitti, del grande ex Congo Belga. La disgregazione della Libia, con lo sprofondamento del Fezzan e del Sinai nel caos per la caduta di Gheddafi e per la sostituzione dei militari di Mubarak con i Fratelli musulmani, ha fatto sì che l'entropia e il disordine si propagassero a macchia d'olio oltre i confini dei grandi deserti sahariani.
venerdì 18 gennaio 2013
AFRICA. TERRITORI DA CONQUISTARE. LA GUERRA E L'ALGERIA. GIUSEPPE ACCONCIA, La rappresaglia jihadista arriva alle frontiere, IL MANIFESTO, 17 gennaio 2013
È di due morti, un francese e un inglese, e sei feriti, il bilancio dell'attacco sferrato questa mattina da estremisti islamici contro un impianto petrolifero nel sud dell'Algeria. Nel mirino dei jihadisti è finito un impianto di gas naturale. Si tratta di una joint venture gestita dalla Sonatrach, la compagnia energetica algerina, insieme alla multinazionale britannica British petroleum (Bp), alla norvegese Statoil e alla compagnia giapponese Jcg Corp, nella regione di Tiguentourine, distretto di Illizi, a circa 40 chilometri dalla città di Ain Aminas e a 60 chilometri dal confine libico.
AFRICA. TERRITORI E GUERRA. RAFFAELE SALINARI, Il business delle risorse minerarie e quello degli aiuti minerari, IL MANIFESTO, 16 gennaio 2013
L'instabilità perenne di questa zona del mondo fa comodo a molti. Anche alle Nazioni Unite
INDIOS BRASILIANI E TERRITORIO. FLAVIO BACCHETTA, Pataxò da Jaqueira, IL MANIFESTO,17 gennaio 2013
In visita alla riserva in cui vivono i 300 superstiti di un'etnia antica e misconosciuta, che dopo aver resistito ai conquistadores prova ora a sfidare il «progreso»
Dal centro di Porto Seguro, nello stato di Bahia, parte la principale linea extraurbana di bus, la Santa Cruz-Cabràlia, che, costeggiando la Praia di Toa-Toa, la spiaggia più alla moda dei baiani, fa capolinea dopo 45 minuti di viaggio a Coroa Vermelha, (Corona Rossa), così chiamata per via della barriera corallina che l'erosione del sole ha spaccato al centro, dandole l'aspetto di una enorme corona vista dall'alto.
domenica 13 gennaio 2013
TERRE SFRUTTATE PER LE RISORSE ECONOMICHE. Nel Congo la guerra del coltan, l'oro grigio dell'elettronica, IL SOLE 24 ORE,
GUARDA IL VIDEO: http://video.ilsole24ore.com/TMNews/2012/20120802_video_12031752/00005294-nel-congo-la-guerra-del-coltan-loro-grigio-dellelettronica.php
INDIOS CACCIATI DAI LUOGHI IN CUI SI SONO INSEDIATI. IL CORRIERE DELLA SERA, 13 gennaio 2013
La protesta di un gruppo di Indios a Rio in Brasile. Gli indigeni, armati di arco e frecce, vivono in una decina di abitazioni nelle vicinanze dello stadio Maracanã.
giovedì 10 gennaio 2013
TERRITORIO E LIBERISMO. DINO PIOVAN, Cittadini riprendiamoci i beni comuni, IL MANIFESTO, 6 gennaio 2013
«Il nesso tra neoliberismo e distruzione dei beni comuni è diretto e
profondo, e il riconoscerlo è merito non piccolo di quest’ultimo libro di
Salvatore Settis». Un libro col quale l’autorevole intellettuale esce dal suo
tradizionale campo di riflessione e agitazione per annodare alcune grandi
questioni dei nostri tempi, beni culturali e beni comuni, paesaggio e proprietà
. Il manifesto, “alias”, 6 gennaio 2013
lunedì 7 gennaio 2013
ITALIA. CAMPANIA. ANTONIO CRISPINO, Nel triangolo della morte dove case, asili e strade sono costruiti con rifiuti tossici, IL CORRIERE DELLA SERA, 6 gennaio 2013
«Di sera lasciavamo le fondazioni ancora da riempire e la mattina dopo le trovavamo colme di cemento, un cemento di colore strano, giallastro, che puzzava in modo nauseante». Questo ha raccontato uno degli operai che ha costruito la scuola materna ad Acerra su cui sta indagando la magistratura di Nola. Si indaga perché l'intero plesso sarebbe stato costruito con rifiuti tossici. «Alcuni bambini qui stanno accusando allergie, asma e altri sintomi legati alla presenza di inquinanti- ci dice Alessandro Cannavacciuolo, Guardia ambientale in prima linea contro le ecomafie che ha denunciato il fatto agli inquirenti-. Da mesi aspettiamo un intervento della magistratura che pare non arrivare mai».
GUARDA IL VIDEO: http://www.corriere.it/inchieste/nel-triangolo-morte-dove-case-asili-strade-sono-costruiti-rifiuti-tossici/7c27cbf0-5827-11e2-9a31-1eca72c52858.shtml
venerdì 4 gennaio 2013
IMPATTO AMBIENTALE DEI CONSUMI UMANI. ELIO COGNO, Consumo consapevole, quanto i nostri acquisti danneggiano l’ambiente, IL FATTO, 4 gennaio 2013
Il virtuosismo degli acquisti a chilometro zero e a basso impatto ambientale possono trasformarsi in una sana competizione virtuosa? Per i fondatori del progetto Oroeco sembra di sì e per questo motivo hanno posto tutte le basi per creare una grande rete di acquisto consapevole. Se “The Enough Project” ha stilato la classifica delle aziende che non usano materie prime insanguinate, frutto di scontri e guerre civili per il controllo delle miniere, in questo caso sotto la lente è finito l’impatto che ogni singolo acquisto può avere sull’ambiente.
AUSTRALIA E NATIVI. CAROLA TRAVERSO SAIBANTE, Australia: distrutti alberi-simbolo degli aborigeni, IL CORRIERE DELLA SERA, 4 gennaio 2013
Due eucalipti fantasma, candidati a entrare nel patrimonio culturale nazionale, distrutti in un incendio doloso
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