È il 30 ottobre. Le immagini della basilica di San Benedetto di Norcia completamente distrutta fanno il giro del mondo. L'Umbria si piega ancora di fronte alla forza devastante e imprevedibile della terra. Cascia diventa una città fantasma, con oltre l'80 per cento delle abitazioni inagibili. La macchina dell’emergenza, già in moto dal sisma di fine estate, accelera le operazioni. Vasco Errani viene nominato commissario alla ricostruzione e disegna un piano di riabilitazione delle aree colpite promuovendo il programma Sae, Soluzioni di emergenza abitative.
È passato un anno. Un anno di rimpalli di responsabilità e sporadiche inaugurazioni in pompa magna di edifici restituiti alla popolazione. La stessa che dovrà affrontare un nuovo inverno al gelo. Il perché forse lo spiegherà la Procura di Napoli che ha aperto in questi giorni un'indagine sulle famose "casette" e non soltanto per i ritardi che hanno caratterizzato l'iter.
Le indagini dei NAS parlano di «inquietanti indizi» relativi all’esistenza di una associazione a delinquere messa in piedi dalle aziende appaltatrici che stando agli atti della Procura avrebbero subappaltato i lavori ad aziende con a capo prestanomi: tutti pregiudicati campani.
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Le indagini scoperchiano il vaso di pandora delle “casette”. Il sistema è semplice e da tempo collaudato in Italia: società importanti dell’imprenditoria del settore delle costruzioni avrebbero fatto “sistematicamente” ricorso aa aziende subappaltatrici che si sarebbero prese anche la premura di falsificare documenti. Ma non soltanto. Si allunga sulla vicenda l’ombra densa del caporalato. Operai sottopagati, sfruttati e lasciati senza cibo per ore. Stipati in furgoni, raggiungevano i cantieri e lavoravano giornate intere per una manciata di euro, in condizioni lontanissime da qualsivoglia norma di sicurezza sul lavoro. «Esposti a gravi situazioni di pericolo per la loro incolumità», si legge nelle carte. Ma gli illeciti non finiscono.
Gli indagati avrebbero anche fatto ricorso a false certificazioni mediche e professionali che attestavano il possesso dei requisiti previsti dalle norme in materia di sicurezza. Certificazioni rilasciate secondo gli inquirenti da scuole di formazione e studi professionali compiacenti. Una sfilza di reati quelli contestati dalla Procura di Napoli alle società coinvolte che contrasta aspramente con la prevenzione messa in campo dopo il terremoto e regolata dalla norma sulle infiltrazioni della criminalità organizzata negli interventi di ricostruzione (art. 30 del decreto legge n. 189/2016).
Il caso di Cascia e Preci - l’unico, per il momento - fa sorgere qualche dubbio sull’effettiva efficienza delle white list, gli elenchi in cui compaiono gli operatori economici interessati agli interventi di ricostruzione pubblica o privata dei quali è stata accertata l’assoluta estraneità ad ogni connivenza col malaffare. Basta cliccare nei siti delle prefetture per vedere quali aziende siano idonee o meno. Qualcuna decide pure di esporre l'attestato di white list in bella vista nella home page del proprio sito perché, si sa, nell'Italia degli scandali è sempre bene apparire candidi. Ed eccolo qui l'elenco delle aziende immacolate finite nel mirino degli inquirenti: Cogeco7; Seprim dell'Ing Santini Giuseppe sas; Giacchini srl; Minicucci Cairo srl; Marinelli Costruzioni srl; Europa Service snc di Novaco Sabino e Pacilio Vincenzo; Termo Tecnica di Narcisio Antonio; R.C. Costruzioni srl.
Ma intanto proprio ieri sono finalmente iniziati i lavori per montare le “casette” che ospiteranno gli sfollati. Già promesse a luglio, le 96 Soluzioni abitative di emergenza stanziate per il piccolo comune umbro e assegnate alla piccola frazione di Padule dovrebbero essere montate proprio in questi giorni. Il vicesindaco Gino Emili fa sapere che altre sei dovrebbero arrivare a breve. Nel frattempo, nelle frazioni di Avendita e Colle di Avendita, maggiormente colpite dal sisma, sono in corso gli ultimi collaudi per far sì che gli assegnatari possano finalmente metterci piede dentro. Un notizia che arriva agli inizi di un'indagine che promette di aprire tanti, troppi, nuovi scenari oscuri.
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