Kikukula è una città ugandese. In Uganda, come in altre regioni africane, grandi multinazionali occidentali e non solo stanno acquistando terreni agricoli, cacciano le popolazioni che vi abitano e promuovono forme di business completamente estranee alle culture economiche locali. Il territorio ancora oggi come scenario di sfruttamento, competizione e lotta per la sopravvivenza e la sopraffazione.
martedì 18 marzo 2014
TERRITORIO E INQUINAMENTO. REDAZIONE, Terra dei Fuochi, conoscere prima di agire Confronto tra esperti e cittadini , CORRIERE DELLA SERA, 17 marzo 2014
A Monte di Procida una tavola rotonda sul tema
LONDRA COME DUBAI. MEGALOPOLI D'EUROPA. F. CAVALERA, 15 marzo 2014
Carlo, il principe e futuro re, dovrà farsene una ragione. L’adorata Londra che profuma di mattoni rococo Georgiani o di mattoni gotici Vittoriani o di mattoni neobarocchi Eduardiani non morirà. Ma sarà oscurata da una giungla di grattacieli, stile Dubai, bellissimi, altissimi, ultramoderni, “energeticamente corretti”. Lo skyline del futuro, il profilo urbanistico, non avrà magari le forme immaginate nel film di fantascienza “The Machine” che sta per andare nelle sale però l’erede designato di casa Windsor, lui che considera quei proiettili di vetro e acciaio niente più che “pustole” (suo il copyright), avrà di che soffrire alzando gli occhi al cielo dal balcone della sua prossima residenza che sarà Buckingham Palace.
sabato 15 marzo 2014
ALLA RICERCA DELLA NATURA. REDAZIONE, “Into the wild”, la polizia uccide l’uomo che trovò il corpo di McCandless in Alaska, LA STAMPA, 15 marzo 2014
Chris McCandless, un giovane americano irrequieto, lasciò nel 1990 tutti i suoi averi, la sua famiglia borghese e la sua vita di studente universitario di eccellenza per avventurarsi in autostop negli Stati Uniti «alla ricerca del vero contatto con la natura». La meta finale: l’Alaska, ma prima una serie di escursioni avventurose, piccoli lavori e rapporti umani, sotto falso nome, senza documenti e senza soldi, che ispirarono nel 1997 il libro di Jon Krakauer `Nelle terre estreme´, da cui nel 2007 fu tratto il film `Into the wild´, diretto da Sean Penn.
giovedì 13 marzo 2014
TERNI. POLVERE INQUINANTE SULLA CITTA'? A. DE SIMONE, «La neve velenosa che ci uccide», IL CORRIERE DELLA SERA, 13 marzo 2014
A Terni nevica. In dieci minuti la telecamera diventa bianca. C’è il sole, ma la neve non si scioglie perché non è di ghiaccio ma di granelli di polvere. «Quando l’acciaieria Ast Thyssenkrupp “spara”, tutto diventa bianco. Ma qui di candido non c’è nulla. - spiega Andrea Liberati di Italia Nostra – Questa polvere contiene veleni che ci stanno uccidendo nel silenzio generale. I valori ufficiali dell’Arpa di nichel, cromo e arsenico sono ben sopra la soglia benchmark tedesca (max 15 microgrammi/mq per il nichel; max 4 per l’arsenico). Abbiamo infatti registrato un superamento della soglia di 15 microgrammi al metro quadro fino a 23 volte rispetto a questa soglia di riferimento e per il cromo anche punte di 2500 microgrammi al metroquadro. Ci chiediamo se sia eticamente giusto che un’azienda tedesca in Italia non rispetti i limiti che nel proprio paese sarebbero tassativi?».
martedì 11 marzo 2014
LAND GRABBING IN SENEGAL. L. MANES, Le mani sul Senegal, IL MANIFESTO, 7 marzo 2014
«Cosa diremo alle generazioni future? Che non abbiamo più alcun diritto sulle nostre terre?». È un grido
d’allarme accorato, pieno d’inquietudine, quello lanciato da Mariam Sow dell’organizzazione senegalese
Enda Pronat. Mariam in questi giorni è in Europa con altri attivisti e contadini delle comunità del Ndiaël
per denunciare le nefaste conseguenze dell’accaparramento delle terre nel suo paese. Una delle tappe
fondamentali del loro viaggio è stata l’Italia, non a caso. I 20mila ettari affittati per 50 anni a un prezzo
irrisorio nel Ndiaël fanno capo a una società a capitale misto senegalese e straniero denominata Senhuile
SA, di cui il 51% delle quote è in mano all’italiana Tampieri Financial Group Spa. Un’impresa con sede
a Ravenna, che produce olio alimentare ed energia rinnovabile da biomassa.
d’allarme accorato, pieno d’inquietudine, quello lanciato da Mariam Sow dell’organizzazione senegalese
Enda Pronat. Mariam in questi giorni è in Europa con altri attivisti e contadini delle comunità del Ndiaël
per denunciare le nefaste conseguenze dell’accaparramento delle terre nel suo paese. Una delle tappe
fondamentali del loro viaggio è stata l’Italia, non a caso. I 20mila ettari affittati per 50 anni a un prezzo
irrisorio nel Ndiaël fanno capo a una società a capitale misto senegalese e straniero denominata Senhuile
SA, di cui il 51% delle quote è in mano all’italiana Tampieri Financial Group Spa. Un’impresa con sede
a Ravenna, che produce olio alimentare ed energia rinnovabile da biomassa.
lunedì 3 marzo 2014
LA CRISI UCRAINA. TERRITORIO, ECONOMIA E GUERRA
http://kikukula4.blogspot.it/2014/03/guerre-ed-economia-ucraina-u-bardi.html
domenica 2 marzo 2014
TERRITORIO E POTERE. LA CRISI UCRAINA. A. ZAFESOVA, Crimea, dizionario della (non) guerra, LA STAMPA, 2 marzo 2014
Crimea
E’ una penisola di 26 mila km quadrati sul Mar Nero, collegata alla terra ferma da un sottile lembo di terra di appena 5 km a Perekop. Nota fin dall’antichità – i greci l’avevano colonizzata come Tauride – è stata abitata da sciti, khazari, unni, controllata dalla Rus di Kiev e da Bisanzio. I genovesi l’hanno strappata ai veneziani controllandone i commerci per due secoli. Conquistata dai mongoli, diventa il Khanato di Crimea abitato dai tartari che per secoli insidia i russi, arrivando fino alle porte di Mosca e fornisce schiavi slavi alla Sublime Porta. Conquistata da Caterina II nella seconda metà del ’700, diventa territorio russo, luogo di villeggiatura degli zar.
E’ una penisola di 26 mila km quadrati sul Mar Nero, collegata alla terra ferma da un sottile lembo di terra di appena 5 km a Perekop. Nota fin dall’antichità – i greci l’avevano colonizzata come Tauride – è stata abitata da sciti, khazari, unni, controllata dalla Rus di Kiev e da Bisanzio. I genovesi l’hanno strappata ai veneziani controllandone i commerci per due secoli. Conquistata dai mongoli, diventa il Khanato di Crimea abitato dai tartari che per secoli insidia i russi, arrivando fino alle porte di Mosca e fornisce schiavi slavi alla Sublime Porta. Conquistata da Caterina II nella seconda metà del ’700, diventa territorio russo, luogo di villeggiatura degli zar.
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