mercoledì 29 maggio 2024

CAMBIAMENTO CLIMATICO ONDATA DI CALDO IN ASIA. REDAZIONE, Asia, l’ondata di caldo che sta attraversando vari stati: picchi di temperature anche oltre 50 gradi. Bangladesh colpito da ciclone, IL FATTO, 28.05.2024

 Una violenta ondata di caldo sta attraversando il nord ovest dell’India e la capitale Nuova Delhi. Le temperature registrate sono altissime e, per esempio, a Mungeshpur, località nella periferia nord-occdentale della città, si sono toccati i 48.8 gradi. Nel vicino Pakistan , il caldo sta producendo devastazioni ancora più forti. Tutto questo si sta ripercuotendo inevitabilmente anche sulla disponibilità di acqua.

Il dipartimento meteorologico indiano ha affermato che l’ondata di caldo dovrebbe continuare ancora per qualche giorno. Le elevate temperature, salite in gran parte dello stato sopra i 45 gradi, sono dovute agli alti livelli di umidità che stanno rendendo ai limiti dell’impossibile la vita dei cittadini: “Mi sento esausto tutto il giorno”, “È impossibile mettersi a sedere senza un condizionatore“, raccontano dei testimoni all’emittente inglese Bbc.

La situazione è drammatica anche in Pakistan dove il Meteorological Department ha annunciato che a Mohenjo Daro, una città nella provincia meridionale del Sindh, il termometro ha raggiunto i 52.2 gradi, la temperatura più alta registrata quest’anno. Il dato non è lontano dalla seconda temperatura più alta mai raggiunta in Asia, nel 2017 a Turbat (provincia del Baluchistan), pari a 54 gradi.

Oltre a mettere in pericolo le persone, il caldo estremo ha un impatto anche sulle scorte di acqua. Tornando in India, diverse stazioni di depurazione lungo il fiume Yamuna, affluente del Gange che attraversa la megalopoli di Delhi e la rifornisce di acqua, stanno registrando flussi più bassi del solito. Secondo i dati raccolti dal Delhi Jal Board, l’agenzia governativa responsabile della fornitura di acqua potabile, nella giornata di lunedì 27 maggio è stato registrato un dato di -33,8 milioni di galloni, quasi 130 milioni di litri in meno. L’emergenza climatica sta colpendo infine pure il Bangladesh dove, come riportato da Il Sole 24 Ore, ci sono 8,4 milioni di persone ad alto rischio per motivi nutrizionali e igienico sanitari a causa del primo ciclone della stagione abbattutosi sul paese. Circa 3.2 milioni sono bambini.


lunedì 20 maggio 2024

CAMBIAMENTO CLIMATICO E LINGUAGGIO METEO. REDAZIONE, Previsioni meteo in Italia, in arrivo violenti temporali e intensi nubifragi: allerta al Centro-Nord, REPUBBLICA, 20.04.2024

 Questa fase di maltempo non vuole finire, anche nei prossimi giorni e addirittura fino a fine mese, l’Italia dovrà fare i conti con una serie di impulsi perturbati forieri di precipitazioni a tratti molto forti.



domenica 19 maggio 2024

OVERSHOOT DAY 2024. FASSINI D., Oggi è l’“Overshoot day” per l’Italia: finite le risorse naturali per l’anno, AVVENIRE, 19.05.2024

 

È il giorno del sovrasfruttamento: da questo momento siamo in deficit ecologico, terminano le risorse in grado di rigenerarsi naturalmente in un anno e iniziamo a usare le fonti dell’anno prossimo

Abbiamo cioè consumato tutto quello che era a nostra disposizione per non gravare sull’ecosistema e sulle risorse disponibili per le generazioni future. Oggi, 19 maggio 2024, infatti, è l’Overshoot day italiano, il giorno del sovrasfruttamento delle risorse del pianeta, il giorno da cui cominciamo a usare le risorse dell’anno seguente. E delle prossime generazioni. Un anno fa la giornata è caduta dopo, il 2 agosto.

giovedì 9 maggio 2024

INQUINAMENTI AMBIENTALI. VENETO. PIETROBELLI G., “In Veneto 4mila morti in più a causa dei Pfas”: la ricerca di Università e ISS punta il dito sullo studio mai realizzato dalla Regione, IL FATTO, 9.05.2024

 Tutti coloro che hanno sottovalutato, sottostimato, sminuito i danni provocati per decenni dalle sostanze perfluoroalchiliche sulla popolazione di tre province del Veneto devono ricredersi. I famigerati Pfas, che hanno inquinato la falda del Vicentino, del Veronese e del Padovano, quasi certamente riconducibili alla produzione industriale della Miteni di Trissino, hanno causato una mortalità ben superiore a quella prevista su base statistica, soprattutto a causa di malattie cardiovascolari e tumori. Almeno quattromila decessi in più, in un arco di 34 anni, costituiscono il prezzo pagato dagli abitanti dei 30 comuni che fanno parte della “zona rossa”, quella che ha solo con la falda, ma ha anche avuto gli acquedotti inquinati. Una ricerca choc dell’Università di Padova, realizzata in collaborazione con il Registro dei tumori dell’Emilia Romagna, con l’Istituto Superiore di Sanità e con la collaborazione del Movimento Mamme No Pfas, si è tradotta in una pubblicazione i cui risultati sono agghiaccianti. Non solo. Costituiscono un atto d’accusa nei confronti del mancato svolgimento di un’indagine epidemiologica che la Regione Veneto aveva previsto fin dal 2016.