Le emissioni di anidride carbonica legate all'energia sono aumentate a un livello record nel 2023, ma la crescita è rallentata rispetto agli anni precedenti grazie alla continua espansione delle tecnologie pulite. Lo ha dichiarato l'Agenzia Internazionale dell'Energia, organizzazione internazionale intergovernativa fondata nel 1974 dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse). Le emissioni di CO2 derivanti dall'energia sono cresciute dell'1,1% nel 2023, con un incremento di 410 milioni di tonnellate, raggiungendo il livello record di 37,4 miliardi di tonnellate, rallentando però rispetto all'aumento di 490 milioni di tonnellate del 2022.
Secondo l'Aie, senza tecnologie come i pannelli solari, le turbine eoliche, l'energia nucleare e le auto elettriche, l'aumento globale delle emissioni di CO2 legate all'energia negli ultimi cinque anni sarebbe stato tre volte superiore ai 900 milioni di tonnellate registrati. Oltre il 40% dell'aumento delle emissioni di carbonio dovute all'energia è stato causato da gravi siccità in Cina, Stati Uniti, India e altrove, che hanno ridotto la produzione idroelettrica e costretto le aziende a ricorrere ai combustibili fossili. Senza le carenze idriche, l'anno scorso le emissioni globali di carbonio derivanti dalla sola produzione di energia elettrica sarebbero diminuite.
Nel 2023 le emissioni di anidride carbonica sono aumentate in Cina e in India, mentre le economie avanzate hanno registrato un calo record anche se le loro economie sono cresciute. Le loro emissioni sono scese a un minimo di 50 anni, poiche' la domanda di carbone e' scesa a livelli che non si vedevano dai primi anni del 1900. Per la prima volta l'anno scorso, almeno la metà dell'energia generata nelle economie avanzate proveniva da fonti a basse emissioni come le energie rinnovabili e il nucleare.
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