Una lezione dalla pandemia
Le misure per combattere la pandemia, forzatamente, ci hanno infatti mostrato una anteprima di come potrebbe migliorare la salute del Pianeta in termini di emissioni.
Il ruolo della crisi
Nel 2008, dopo la grande crisi finanziaria, a livello globale ci fu un calo record dell'1,4% di emissioni di CO2. Poi però, con la ripresa, esattamente come sta accadendo in Cina dove gradualmente stanno riaprendo le fabbriche, i livelli di emissioni risalirono immediatamente.
Ecco perché, sostengono gli esperti del clima, sarà importante ripartire in maniera sostenibile per il Pianeta, affinché questo inaspettato calo possa continuare.
Secondo Rob Jackson, scienziato alla guida dell'importante progetto Global Carbon Project, a causa delle misure adottate per combattere il coronavirus "si potrebbe assistere al più grande calo delle emissioni di biossido di carbonio (CO2) dalla Seconda Guerra Mondiale ad oggi". Sostiene infatti che le emissioni di CO2 possano diminuire di oltre il 5% all'anno. "Né la caduta dell'Unione Sovietica né le varie crisi petrolifere o finanziarie degli ultimi 50 anni hanno probabilmente influenzato le emissioni così come questa crisi", ha dichiarato lo scienziato della Stanford University.
Ora serve una strategia
Ma la riduzione attuale sarebbe inutile senza una strategia per aiutare davvero la salute della Terra e avvicinarsi all'obiettivo, indicato dalle Nazioni Unite, della necessità di ridurre in media le emissioni del 7,6% l'anno per cercare di limitare l'aumento della temperatura globale oltre 1.5° gradi centigradi.
Tutto dipende, dunque, da cosa accadrà nei prossimi anni, sempre nella speranza che la pandemia riesca ad essere arginata velocemente. Ad oggi, istituti come il Center for International Climate Research di Oslo prevedono che le emissioni di carbonio nel 2020 caleranno tra lo 0,3% e l'1,2%; per il Breakthrough Institute della California il calo potrebbe essere compreso tra lo 0,5 e il 2,2%.
Cifre che, se ci sarà un ritorno ai livelli produttivi di prima però, basati all'80% su fonti fossili, già dal 2021 soprattutto fra Stati Uniti, Cina, Unione Europea e Giappone potrebbero segnare un nuovo aumento delle emissioni.
Le responsabilità dell'uomo
Dunque, ribadiscono gli scienziati di diverse università e Paesi, è chiaro che il calo attuale del carbonio debba essere visto non come una vittoria, ma come uno "stimolo": ricordarci che la responsabilità delle emissioni è tutta dell'uomo, ed sempre l'uomo che può ridurle in maniera importante
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