Il 13 agosto 2015 è l’Overshoot Day, il giorno del sovrasfruttamento delle risorse terrestri: da domani a fine anno si intaccherà il capitale naturale, abbattendo foreste tropicali millenarie, pescando più pesce di quanto se ne possa riprodurre, immettendo in atmosfera gas a effetto serra che cambieranno il clima per secoli, spargendo nell’ambiente miriadi di composti tossici prossimamente nei nostri piatti.
Kikukula è una città ugandese. In Uganda, come in altre regioni africane, grandi multinazionali occidentali e non solo stanno acquistando terreni agricoli, cacciano le popolazioni che vi abitano e promuovono forme di business completamente estranee alle culture economiche locali. Il territorio ancora oggi come scenario di sfruttamento, competizione e lotta per la sopravvivenza e la sopraffazione.
venerdì 14 agosto 2015
domenica 9 agosto 2015
L'ENCICLICA PAPALE SULLA TERRA. M. CACCIARI, Quello che non dice l’enciclica di Francesco, L'ESPRESSO, 26 giugno 2015
Di fronte a un documento pontificio che affronta pressoché la totalità dei problemi di ordine economico e sociale che affliggono Madre Terra e i suoi abitanti, con analisi e indicazioni di cura spinte fino al dettaglio, una domanda dovrebbe essere d’obbligo: vi è uno “spirito” che lo distingua da un discorso politico-culturale? In che cosa consiste la sua differenza specifica da un “pensiero ecologico” che da decenni si esercita, magari invano, intorno a sviluppo sostenibile, fonti rinnovabili, lotta allo spreco e “beni comuni”?
giovedì 6 agosto 2015
TERRITORIO ED ECOSISTEMA A RISCHIO IN UMBRIA. S. PALMUCCI, Ailanto, albero killer, IL GIORNALE DELL'UMBRIA, 4 agosto 2012
http://www.giornaledellumbria.it/article/article44074.html
L’ailanto (Ailanthus Altissima della famiglia delle Simaroubacee) è stato importato nel XVIII secolo dall’Asia orientale (Cina e Corea del Nord), per un tentativo di allevamento del lepidottero Philosamia cynthia, originario dell'estremo Oriente per la produzione della seta. Viene anche chiamato “Albero che arriva al cielo” o “Albero del Paradiso”, per la grande altezza che può raggiungere nelle isole Molucche (oceano Indiano), luogo originario di questa pianta. Può essere considerato una pianta ornamentale, ma è anche molto temuto come infestante, tanto che in Svizzera, è stato inserito nella “Lista Nera” delle piante esotiche invasive dalla commissione per la conservazione delle piante selvatiche. Si inselvatichisce facilmente, in particolare nelle zone periurbane, bordi stradali, stazioni e linee ferroviarie, zone industriali, ruderi, muri, aiole, margini forestali, prati naturali, arrivando agli 800 metri di altezza. Può provocare danni sia alle costruzioni, sia agli ambienti naturali e alla vegetazione indigena, creando ombra e invadendo il suolo con le radici, da cui può ricacciare abbondantemente, mentre i semi alati possono volare sul lunghe distanze. Tollera la presenza di sale nel suolo, la siccità e l’inquinamento atmosferico.
Fiorisce in giugno.
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