Depuratori ko e scarichi abusivi. A Fagnano i veleni si materializzano in una sostanza densa e maleodorante
FAGNANO OLONA (Varese) Inizia a scorrere in una valletta che pare una poesia. La fonte di acqua pulita e trasparente è alla Rasa di Varese, sotto il monte Campo dei Fiori. Ma finisce decisamente in prosa: schiume e melma putrescente, nella pianura milanese, dopo 71 chilometri di scarichi, depuratori rotti e aziende che scaricano (di nascosto) veleni e detersivi. L'Olona è probabilmente ancora oggi il fiume più inquinato d'Italia, perché le fabbriche della valle lombarda più anticamente industrializzata, e gli oltre 500 mila abitanti che vivono sulle sponde del corso d'acqua, non riescono a gestire, regolamentare e arginare le fonti di inquinamento.LA SCHIUMA - In questi giorni il dramma ambientale è tornato di attualità, dopo che a Fagnano Olona una serie di cascatelle si sono riempite di una schiuma bianca, densa e maleodorante, circondata da una patina nera. A guardarla, sembra di vedere le nuvole osservate dall'alto. Eppure è veleno, ma un veleno che viene da lontano. «Il fiume arriva a Fagnano già inquinato - osserva il sindaco Marco Roncari -, ma è qui che si vede l'inquinamento perché la schiuma si forma quando ci sono i primi salti. Si tratta di tensioattivi, che poi sono i detersivi usati nelle abitazioni private o quelli utilizzati per pulire le cisterne delle aziende».
LE RESPONSABILITA' - Ma chi inquina il fiume? «E' un continuo rimpallarsi le responsabilità - afferma Flavio Castiglioni, responsabile del circolo di Legambiente di Busto Arsizio - senza mai arrivare a niente. Secondo noi la Provincia concede troppe deroghe agli scarichi aziendali, poi c'è l'Arpa che fa le analisi ma che non ha le forze per individuare tutte le fonti di inquinamento, i Comuni non hanno i soldi, e l'autorità d'ambito non ha ancora stanziato gli investimenti per rifare i depuratori. Ecco a che punto siamo». Eppure, nel 2011, ci furono anche gli stati generali della Valle Olona: «E da allora non è cambiato proprio nulla, tutte chiacchiere e burocrazia» accusa il sindaco Roncari. Su altre sponde, a Legnano, ci fu persino la showgirl Maurizia Paradiso che portò alcune pornostar a fare il bagno nel fiume per attirare l'attenzione sul problema. Negli ultimi anni è stata aperta qualche pista ciclabile. Hanno chiuso molte fabbriche. Mentre altre sono vecchie e usurate. E soprattutto, come evidenziò l'Arpa nel 2011, i depuratori della provincia di Varese non depurano.
I DEPURATORI - Il primo che incontra il fiume è quello di Varese, e dalle relazioni risulta chiaramente che «non è efficiente». Scendendo a valle, i collettori e gli scolmatori sono troppo vecchi per funzionare a dovere, tranne quello di Gornate Olona, l'unico moderno. Qualche giorno fa i Comuni della provincia di Varese hanno approvato il «piano d'ambito», che potrebbe sbloccare gli investimenti per rifare i depuratori. Ci vogliono almeno 80 milioni di euro. Entro il 2016 i livelli di inquinamento devono rientrare nei parametri europei, altrimenti da Bruxelles partiranno le multe. Gli ambientalisti protestano. Un cittadino, Ivano Ghezzi, ogni giorno inserisce su YouTube il video del fiume, affinché tutti possano rendersi conto di come stiano le cose. La Procura di Busto Arsizio ha indagato sugli inquinatori e ha scoperto negli ultimi anni 3 casi, multando due aziende e il comune di Gorla Maggiore, a cui è stata comminata un'oblazione per le tubazioni. E il fiume, intanto, muore lentamente.
Roberto Rotondo
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