giovedì 4 marzo 2021

ANTROPOLOGIA E ECOLOGIA. G. MARRONE, Philippe Descola. Diversità di natura, diversità di cultura, DOPPIOZERO, 10 febbraio 2012

 È di pochi giorni fa una triste notizia: in Florida hanno abbattuto un senatore. Ciò che colpisce, tuttavia, non è la notizia in sé quanto piuttosto il suo genere: non si tratta di un assassinio politico ma di un disastro ecologico. Il Senatore in questione, infatti, non era un uomo politico ma un albero, per la precisione un cipresso, e aveva 3600 anni.  Stava lì da moltissimo tempo prima dell’arrivo di Colombo, quando gli indiani seminole lo adoravano come un totem, e lì è sempre rimasto, sorta di attrattiva turistica venerata dagli ambientalisti che giungevano numerosi in pellegrinaggio, a cui perfino i presidenti statunitensi andavano a rendere omaggio. Recava un targa di bronzo, a memoria delle tante visite illustri, che devastatori di turno avevano provato più volte, e inutilmente, a far sparire. Il Senatore, considerato il secondo albero più longevo del mondo, ha preso fuoco inaspettatamente ed è ora un mucchio di cenere. Cosa abbastanza strana, dato che per proteggerlo già da tempo gli avevano applicato un parafulmine.

ANTROPOLOGIA E ECOLOGIA. A. FAVOLE, LA LETTURA, 28 febbraio 2021

 

ANTROPOLOGIA E ECOLOGIA. A. FAVOLE, La natura siamo noi: ecco l’epoca del «Koinocene», LA LETTURA, 28 febbraio 2021


SOSTENIBILITA' E IPOCRISIA. G. AMENDOLA, Sostenibilità, basta con questo imbroglio: pure i peggiori inquinatori ora sono verdi che più verdi non si può, IL FATTO, 4 MARZO 2021

 Adesso basta con questo imbroglio per cui tutti, anche se sono i peggiori inquinatori, diventano di colpo così verdi che più verdi non si può. La parola magica che lo consente è “sostenibile”. Ormai è tutto “sostenibile”: le auto, l’agricoltura, la pesca, la finanza, la moda…. e chi più ne ha più ne metta. Ma, se poi andiamo a vedere, si tratta quasi sempre di apparenza o di minime ed irrilevanti modifiche palesemente finalizzate ad aumentare vendite, consumi e profitti, senza intaccare realmente l’attuale modello di sviluppo i cui effetti stiamo duramente pagando in termini di salute e di qualità della vita.

SANREMO E L'INSENSIBILITA' ECOLOGICA. P. MARTINI, Sanremo 2021, sul palco la fiera dello spreco. E noi paghiamo, IL FATTO, 4 marzo 2021

 Sono solo canzonette, ma possono raccontarci molte cose. In un mondo dove persino i governi e i sistemi di potere economico-finanziari occidentali scoprono la necessità di una transizione ecologica, la Rai non ha colto affatto l’occasione del festival di Sanremo, evento televisivo clou dell’anno, per mostrare la dovuta sensibilità nei confronti di questa svolta epocale. Anzi, tra quegli orribili palloncini in platea e la consueta scenografia-monstre firmata da Gaetano e Maria Chiara Castelli, tutta impostata su un’illuminazione allucinante, Sanremo 2021 sembra quasi l’apologia estetica dello spreco fuori tempo massimo.