A 30 anni dall’incidente che ha risvegliato nel mondo l’interesse verso i rischi dell’energia nucleare, arriva nei cinema «Il complotto di Chernobyl - The russian woodpecker», documentario (presentato al Sundance Film Festival 2015 dove ha vinto il Gran Premio della Giuria) in cui il regista Chad Gracia (per la prima volta dietro la macchina da presa), guidato dalle testimonianze e dalle supposizioni dello scenografo, poeta e pittore ucraino Fedor Alexandrovich, indaga sulle ragioni della catastrofe. «Non sono un esperto del caso Chernobyl - spiega l’autore - il film è una specie di ritratto surreale dell’anima di un artista come Fedor, contaminato dalle radiazioni e traumatizzato da anni e anni di tirannia. Un uomo che cerca di scoprire la verità in un mondo ancora popolato dalle ombre della cospirazione e del vecchio regime».
Kikukula è una città ugandese. In Uganda, come in altre regioni africane, grandi multinazionali occidentali e non solo stanno acquistando terreni agricoli, cacciano le popolazioni che vi abitano e promuovono forme di business completamente estranee alle culture economiche locali. Il territorio ancora oggi come scenario di sfruttamento, competizione e lotta per la sopravvivenza e la sopraffazione.
martedì 26 aprile 2016
lunedì 18 aprile 2016
BASILICATA. ESTRAZIONE DEL PETROLIO ED EFFETTI SULL'AMBIENTE. L'ESPRESSO, 8 aprile 2016
Basilicata, gli effetti delle estrazioni sull’ambiente
http://espresso.repubblica.it/foto/2016/04/08/galleria/petrolio-inquinamento-in-basilicata-1.258190#3
giovedì 14 aprile 2016
AMBIENTE ED INQUINAMENTO. PETROLIO IN BASILICATA. M. SASSO, Basilicata, il Texas italiano tra petrolio, disastro ambientale e aumento dei tumori, L'ESPRESSO, 11 aprile 2016
Non ci sono solo veleni, dossier e tante telefonate imbarazzanti. Dietro il caso che ha portato alle dimissioni del ministro del governo Renzi Federica Guidi si gioca una partita più importante: l’ipotesi di disastro ambientale con epicentro la Basilicata.
lunedì 4 aprile 2016
RIFIUTI IN UMBRIA. DI NICOLA, PITONI, Umbria, lo spettro di Cosa nostra sulla gestione dei rifiuti: nell’interdittiva antimafia i legami pericolosi della Gesenu, IL FATTO, 4 aprile 2016
Un “concreto pericolo di infiltrazioni mafiose” che dalla Sicilia scala l’Italia fino all’Umbria. Attraverso una complessa rete societaria e un’intricata tela di collegamenti aziendali. Un sistema di scatole cinesi dal quale spunta, ripetutamente, il nome del re della monnezza romana proprietario della maxi-discarica di Malagrotta, Manlio Cerroni.
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